Rassegna Stampa

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Doppia preferenza di genere in Regione, la battaglia delle donne

Fonte: web sardiniapost.it
24 novembre 2016

 

Sono scese in piazza per chiedere al Consiglio regionale di accelerare sulla nuova legge elettorale che preveda la doppia preferenza di genere. Un gruppo di donne dell’associazione “Meglio in due” lo ha fatto ieri con un sit-in sotto il Municipio di Cagliari, “simbolo di tutti i Comuni sopra i 5mila abitanti che hanno sperimentato con successo il doppio voto uomo-donna”, dice Elena Secci, una delle coordinatrici.

Alla manifestazione di ieri hanno aderito donne da 120 Comuni dell’Isola ad accezione della sindaca di Carbonia, Paola Massidda (M5s) che, invece, ha suggerito di “impegnare i Comuni a diffondere la cultura della parità all’interno delle Politiche sociali, senza bisogno di espedienti elettorali per portare le donne in politica ma lavorando sul cambiamento culturale”.

L’associazione “Meglio in due” ha lanciato un appello al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, per sollecitare la nuova legge. Che a inizia legislatura è tornata all’attenzione della assemblea sarda, dove lo scorso febbraio si sono dette favorevoli tutte le quattro elette nell’Aula di via Roma (leggi qui). Ma anche a ottobre il tema è stato oggetto di confronto (leggi qui). Tuttavia è prassi che le modifiche della legge elettorale vengano fatte alla fine della legislatura.

È successo così anche nel 2013, quando venne bocciata la doppia preferenza. Era agosto e scoppiò il caso in Sardegna, perché l’affossamento del voto uomo-donna, da applicare in una stessa lista, venne affossato con voto segreto. Un voto che fu letto come un vero e proprio colpo di mano (leggi qui). Tuttavia a differenza di quando successe tre anni fa, ci sono movimenti e associazioni che con largo anticipo si stanno mobilitando. E ieri le bandiere di Quattro Mori listate a  lutto sono prova di quanto l’introduzione della doppia preferenza sia un tema sentito.