LUTTO ROSSOBLÙ. L'ex terzino è morto a Venezia, aveva 71 anni

 M artiradonna, Zignoli e Nenè. Li credevamo immortali, e lo sono, per il nostro cuore. Da ieri, Eraldo Mancin è diventato il quarto angelo di una squadra capace, nel 1970, di battere il resto d'Italia e di portare a Cagliari uno scudetto clamoroso. Mancin è morto a Venezia, aveva un tumore e la sofferenza lo aveva piegato ma non spezzato. Viveva i ricordi delle straordinarie stagioni con la Fiorentina e la successiva con il Cagliari attraverso Facebook e le centinaia di contatti ai quali rispondeva, ricordando aneddoti e curiosità. Tanti i messaggi di vicinanza e affetto alla figlia Federica, che con i tifosi rossoblù ha mantenuto contatti frequenti.
Eraldo era nato a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, nell'aprile del 1945. A 22 anni l'arrivo a Firenze da Venezia, nel 1969 lo scudetto con la maglia viola. L'allenatore Pesaola lo manda in Sardegna (per Longoni) e lui si vendica, vincendo a Firenze e conquistando lo scudetto anche a Cagliari. Ha vestito 114 volte la maglia rossoblù, segnando anche una tripletta contro il Verona. È stato un bel terzino, tecnico e roccioso, capace di fare il campo avanti e indietro, uno dei primi a capire il futuro del suo ruolo.
E. P.