STAMPACE. Problemi nella cappella del Sacro Cuore: necessari nuovi interventi
Fra due mesi esatti (il prossimo 15 gennaio) è in calendario la sua festa liturgica, meno sfarzosa, di famiglia e più stampacina rispetto a quella del primo maggio. Una ricorrenza che Sant'Efisio corre il rischio di vivere da sfrattato.
Conclusi di recenti i lavori di sistemazione dei marmi della balaustra e del presbiterio, a preoccupare - e non poco - è adesso il cedimento che si è verificato nella cappella laterale del Sacro Cuore.
MARMI «Abbiamo notato da tempo lo scollamento di alcune parti marmoree dell'altare sia nella parte bassa, sotto la mensa - anch'essa in parte lesionata - che soprattutto nelle cornici della nicchia del Sacro Cuore. A questo punto - dice Francesco Cacciuto, presidente dell'Arciconfraternita del Gonfalone - abbiamo provveduto a recintare e chiudere l'accesso alla cappella e, d'accordo con la Soprintendenza, provvederemo nei tempi più brevi alla messa in sicurezza dell'altare e quindi al suo recupero completo».
Nei prossimi giorni si procederà allo smontaggio dei marmi (quelli ormai staccati sono stati già rimossi e conservati) e alla consegna dei lavori di ripristino e rimontaggio. Nel frattempo la statua del Sacro Cuore è stata provvisoriamente trasferita nella cappella di fianco, quella dell'Ecce Homo, anch'essa in attesa di restauro.
«Purtroppo», aggiunge Cacciuto «anche la cappella e l'altare di Sant'Efisio, che sta proprio di fronte a quella che oggi presenta i problemi più seri, stanno manifestando gli stessi problemi di stabilità dei marmi e sarà necessario intervenire quanto prima anche in quella zona della chiesa».
I PRECEDENTI L'ultimo intervento strutturale sul tempio stampacino aveva interessato le coperture, alleggerite di una serie di pesanti travature in cemento armato che stavano letteralmente schiacciando l'edificio pregiudicandone seriamente la stabilità. Una volta completata questa operazione, di sicuro la più urgente, si è potuto intervenire all'interno della chiesa.
Le conseguenze di questa pressione, infatti, non hanno tardato a manifestarsi: dapprima nella zona dell'altare maggiore, adesso nelle zone laterali.
L'IPOGEO «Finalmente, speriamo già dai prossimi mesi, dovrebbero iniziare una serie di lavori - dice ancora Cacciuto, giovane presidente dell'Arciconfraternita - che interesseranno sia l'ipogeo della chiesa, il carcere del Santo, reliquia di tutti i sardi, che la pavimentazione della piazzetta di Sant'Efisio, da anni in attesa di una sua sistemazione che le restituisca quel decoro e dignità che merita».
CHIUSURA INEVITABILE Attesi da almeno tre anni, questi interventi - una volta appaltati - avranno come conseguenza «l'inevitabile chiusura della chiesa per tutta la durata dei lavori», afferma Cacciuto, «con il conseguente nostro trasferimento nella vicina parrocchiale di Sant'Anna. Evento che, a parti rovesciate, si era gia verificato in occasione della chiusura per lavori della basilica stampacina quando fummo noi confratelli e consorelle a ospitare per anni tutte le attività della parrocchia, dalle celebrazioni al catechismo, funerali e matrimoni, compresa la festa patronale».
VERSO MAGGIO Di sicuro il rifacimento della piazzetta dovrà essere calendarizzato in funzione della festa di maggio. È quindi possibile che questa parte dei lavori debba partire a conclusione della festa numero 361, e cioè non prima di giugno 2017.
«Lo stato di salute dell'edificio, nel suo complesso, non ci preoccupa - precisa Francesco Cacciuto - ma la vigilanza deve essere costante perché parliamo di un monumento che non può e non deve essere mai trascurato».
Paolo Matta