Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E l'Alter Nos diserta il ricevimento dei duchi britannici

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2009

lo scherzo



Tornano a colpire i Cavalieri del Toson d'oro , il gruppo di goliardi (consiglieri comunali e persone a loro vicini) che piazzano i loro colpi in occasione della sagra di Sant'Efisio. Due anni fa, a finire nel mirino fu l' Alter Nos di allora, Edoardo Tocco: un finto ricorso al Tar chiese la sospensione della sagra in quanto Tocco risultava convivente more uxorio e, quindi, fuori dalla morale cattolica.
Quest'anno, la vittima è stato il nuovo Alter Nos , Franco Masia, coinvolto nello scherzo ribattezzato “Yes, we Kent”. Giovedì sera, mentre il Consiglio era impegnato a votare il bilancio, si è presentato sotto casa del consigliere un cab , il tipico taxi inglese (prestato dal gestore del Libarium) dal quale è sceso un (finto) maggiordomo per consegnare un invito a Masia. Nella missiva si invitata per il giorno dopo a mezzogiorno l' Alter Nos a un ricevimento organizzato dai principi di Kent. L'invito, corredato di stemma nobiliare (quello di Giovanni Senza Terra), avvertiva anche che, il giorno dopo, la stessa auto avrebbe atteso il consigliere sotto casa.
Un invito che ha provocato il panico in Masia: alla stessa ora doveva partecipare alla vestizione del santo. È andato, così, a consultarsi con il sindaco il quale è caduto dalle nuvole: a lui non era arrivato alcun invito. L'indomani, dunque, Masia ha bruciato l'appuntamento (e il taxi lo ha atteso invano sotto casa).
A rendere più divertente lo scherzo, il consigliere Claudio Cugusi (uno dei membri noti del Toson d'oro ) ha portato in Municipio la fotocopia, taroccata, della prima pagina del Daily News nel quale si censurava il comportamento di Masia. Lo scherzo ha rischiato di creare un reale incidente diplomatico: alcuni invitati al vero ricevimento organizzato ieri dai duchi di Kent hanno deciso di partecipare solo dopo lunga riflessione. Temendo di essere vittime di uno scherzo. (mar.co.)

03/05/2009