Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Da Zedda a Pizzarotti e Decaro: nasce il “laboratorio dei sindaci”

Fonte: La Nuova Sardegna
7 novembre 2016

 

 


L’iniziativa al via nell’isola con i primi cittadini di Cagliari, Parma, Bari: così faremo rinascere il Paese Il progetto: confrontare le esperienze e presentare proposte al governo. Il 19 nuovo meeting in Emilia
di Stefano Ambu
 


CAGLIARI. Dalla carica di sindaco ai sindaci alla carica. Per un "partito" delle fasce tricolori? Per ora diciamo che qualcosa è partito. Movimento? Per ora diciamo che qualcosa si sta muovendo? Passo dopo passo: magari iniziando da uno scambio di informazioni sulla differenziata o sulle tasse per poi passare a qualcosa che sembra- anche dal nome- un po' più "forte": l'agenda urbana nazionale. Da suggerire, da dettare. Tutto ancora molto sfumato. Ma c'è un fatto, però: i sindaci, che magari prima si sentivano al telefono, ora si vedono anche. Sempre di più. Come è successo ieri tra Massimo Zedda (Sel, Cagliari), Antonio Decaro (Pd, Bari) e Federico Pizzarotti (fuoriuscito Movimento cinque stelle, Parma), durante il convegno organizzato nel capoluogo da Sel sul tema "Dal buongoverno delle città le idee per superare la crisi e far rinascere il Paese". E non rimarrà un episodio isolato.
La squadra. Movimento? Il messaggio ancora non è direttamente politico, ma può essere in qualche modo un avvertimento a Roma, inteso come governo. Come dire: non si andrà più nella capitale solo a trattare sui fondi tagliati o da tagliare, ma per far sentire la parola delle comunità nelle scelte che poi riguardano tutti. «Siamo una squadra, indipendentemente dal posizionamento geografico e politico: incontrarci significa mettere le esperienze positive a confronto. Vogliamo costruire un'agenda urbana nazionale dove poter scrivere i temi da porre all'attenzione del Governo». Sono le parole di Antonio Decaro, ancora più pesanti perché il primo cittadino pugliese è anche il presidente dell'Anci e quindi rappresentante di ottomila comuni italiani. Parole che sanno di manifesto. «Abbiamo chiesto al Governo di liberare i sindaci – ha detto – perché in questo modo si liberano le comunità e forse l'Italia può tornare a volare».
Gli scenari. Concetto piú o meno ribadito anche da chi sta più a nord. «Oggi stiamo confrontando le nostre esperienze – ha detto Federico Pizzarotti – appuntamenti come quello di oggi possono determinare comunque reazioni a catena, il 19 a Parma organizziamo un incontro sullo stesso filone: i sindaci hanno ancora una propria identità perché pagano il prezzo del loro lavoro e questo è qualcosa che val la pena di raccontare perché il dialogo fa venire nuove idee». Porte aperte anche dal padrone di casa: «L'idea è proprio quella di partire dalle città, dal buongoverno – ha spiegato Massimo Zedda – partire dalle realtà locali per creare le condizioni affinché i Comuni siamo nuovamente messi nelle condizioni di migliorare i servizi». La carica dei sindaci, dunque? «C'è un mondo di amministratori – ha continuato il primo cittadino di Cagliari – e di persone impegnate in politica, che non hanno più un partito, e c'è un universo di giovani che non si riconosce in alcuna forza politica esistente. Portarli a ragionare con noi sui temi può consentire di dare una speranza sul futuro. E se da ciò nasce un movimento politico che aggrega, ben venga».
Il confronto. È fondamentale ed è quello che è mancato a Roma: «L’errore della giunta Raggi è l'autoreferenzialità: non hanno accettato i consigli di nessuno – ha detto Pizzarotti – . Roma ha un pregresso gigantesco e di certo amministrarla non è facile. Tuttavia imparare dagli altri, far tesoro di esperienze può servire a crescere».