Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I ritardi di Cagliari, rivenditori in rivolta: «Vince l'abusivismo»

Fonte: L'Unione Sarda
3 novembre 2016

 

 

Pienone per Tutti i Santi e pure per i morti, ma a lavorare - finora - sono solo gli abusivi. Perché i regolari si scontrano con i ritardi del Comune di Cagliari. Tre operai e un escavatore in azione: la stagione dei ricci è ufficialmente aperta, eppure l'area sul lungomare di Su Siccu ancora una volta si fa trovare impreparata. Nessun gazebo, e neppure sedie e tavolini, la tradizione cagliaritana si scontra con i tempi infiniti della burocrazia. Così, quella che secondo le intenzioni dei politici di via Roma, sarebbe dovuta diventare la cittadella del nettare arancione, si presenta alla vista dei passanti come un cantiere a cielo aperto. Gli appassionati del prodotto, che attendevano il via libera alla stagione della pesca stabilito dalla Regione, mugugnano, i ricciai sono pronti a manifestare sotto il Municipio. E poi c'è chi pur di lavorare se ne frega di regole e autorizzazioni.
RICCIAI IN RIVOLTA «È una vergogna, il menefreghismo del Comune è inaccettabile», commenta Gesuino Banchero, presidente regionale dell'Associazione pescatori subacquei professionisti e punto di riferimento per chi lavora nel settore. «Siamo infuriati. Ci piacerebbe capire per quale motivo ogni anno sia sempre la stessa storia: il Comune sa che la stagione inizia il primo novembre, non credo ci voglia chissà quale intelligenza per capire che la gara per l'assegnazione dei posti va fatta prima. Così come i lavori necessari per predisporre l'area», commenta. «Già la nostra stagione è corta, se per di più ci troviamo per inspiegabili ritardi a rinunciare ad altri venti giorni il danno è enorme», protesta. «Ci chiedono di rispettare le regole, ma non ci mettono nelle condizioni di farlo. Il Comune è il principale responsabile dell'abusivismo», osserva. «E cerchiamo di essere sinceri, Su Siccu, è una tendopoli, un pugno nell'occhio per una città che dovrebbe puntare sulle sue tradizioni e trasformarle in attrattive turistiche».
L'ESODO A QUARTU Sfrattati dal litorale cagliaritano, i ricciai sembrano ben accetti nel Poetto quartese. Dove a bordo strada le tre postazioni a pochi centimetri l'una dall'altra - e qualche centinaio di metri prima della Bussola - non hanno problemi di concorrenza: lavorano tutti. Superato il cartello che segna il cambio di giurisdizione inizia il deserto. Solo nello sterrato di Marina Piccola la tradizione continua. «Nessuna dichiarazione e niente foto, il titolare non c'è», taglia corto la ragazza dietro il banchetto. Non una parola di più. «Sono abusivi, hanno presentato domanda per Su Siccu», assicura un ben informato. Ma ai cagliaritani che si gustano i tanto attesi ricci poco importa.
IL COMUNE DI VIA ROMA Quarantun giorni di ritardo nel 2013, la maledizione di Su Siccu continua. Ma il Comune getta acqua sul fuoco. «Non c'è niente di cui allarmarsi e niente di scandaloso», replica Gianni Chessa, assessore ai Lavori pubblici. «Purtroppo ci sono state una serie di emergenze che ci hanno costretto a utilizzare le risorse per rimediare ai danni del dell'alluvione. Ci scusiamo con i ricciai, ma siamo certi che capiranno, in ogni caso i lavori stanno procedendo, al massimo entro martedì le aree saranno consegnate. Intanto per il prossimo anno non escludiamo novità: ascolteremo le proposte di operatori e cittadini per trovare anche un'altra area. Non so ancora dove, ma non escludo nulla».
Sara Marci