Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I ciclisti nelle piste fantasma

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2016

Corsie che iniziano e finiscono in pochi metri, spazi che scompaiono all'improvviso

 

 

Via Dante, via Abruzzi, via dei Conversi: pedalata interrotta 

 

Piste ciclabili che terminano nel nulla, spezzoni di pista buttati qua e là, piste che si interrompono all'improvviso. Certo, sarebbe bello “beffare” il traffico viaggiando su un mezzo ecologico ed economico. Possibile? Non resta che mettersi a pedalare per scoprirlo. Si parte da via Sonnino, una delle piste “storiche”: le premesse sembrano buone. A parte il tappo creato dalla pensilina del bus, si viaggia bene. Ma, in piazza Gramsci, la pista si interrompe; riprende all'incrocio con via San Lucifero e termina definitivamente alla rotonda.
VIA DANTE È una bella giornata di sole, sarebbe bello fare una passeggiata verso il Poetto. Ma la pista diretta ancora non c'è. Vale allora la pena testare la direttrice verso San Benedetto. Occorre zigzagare tra le auto prima di arrivare alla tanto discussa pista di via Dante: stretta, strettissima ma, se si evita il rischio di sportellate, funziona. La rotonda di piazza San Benedetto è perfetta ma, imboccata via San Benedetto, una sorpresa sgradita: la pista termina subito. Meglio riprendere via Dante e arrivare in piazza Giovanni XXIII.
VIA DEI GIUDICATI Nuova passeggiata tra le auto prima di ritrovare, in via dei Giudicati, una nuova pista. Larga, funzionale, è, però, pericolosa per la presenza di tombini e buche. Arrivati al semaforo, ci si deve immettere nel traffico. Ma ne vale la pena se si vuole raggiungere la contesta pista di via Is Mirrionis.
VIA IS MIRRIONIS La coda d'auto è interminabile. Ma la nuova pista ciclabile non c'entra niente. Ci sono operai, al centro della strada, al lavoro. Meglio resistere alla tentazione di imboccare via Cadello: la pista si interrompe dopo qualche metro. In via Is Mirrionis, sul lato destro si cammina bene (dall'altra parte, invece, la curva della rotonda è troppo stretta, i mezzi più lunghi invadono la pista). Nessun problema sino a via Emilia, poi, svoltando a destra, c'è un “annuncio” di pista in via Abruzzi. Solo un annuncio perché appare subito il “traguardo”, un parcheggio per disabili. Al rientro, ci sono solo da dribblare le sedie e le merci degli ambulanti.
VIA DEI CONVERSI Al rientro, vale la pena fare via dei Conversi: la pista a doppio senso, decisamente funzionale, appare all'improvviso dopo la rotonda. Ma, all'imbocco dell'Asse mediano scompare miracolosamente come era comparsa. I cartelli piazzati all'inizio solo quelli della società che avrebbe dovuto terminare i lavori. Ma, per il momento, esiste solo il corridoio, transennato.
I CICLISTI Tanti i problemi. Eppure i ciclisti aumentano. «E sarebbero di più se si eliminassero gli ostacoli», afferma Virgilio Scanu, presidente di Città ciclabile. «Serve un piano di mobilità che Cagliari non ha. E ora ne deve dotare nell'ottica della città metropolitana». Serve un'accelerata, sostiene chi va sulle due ruote. «Positiva», sostiene Nicolò Fenu di Ciclisti urbani, «ogni azione che favorisce la ciclabilità. Ma è necessario completare una parte del tessuto ciclabile già esistente: non servono piccoli tratti che si aggiungono al resto (effetto collage) ma parte di una pianificazione generale».
Marcello Cocco