Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Folla nel Poetto-laguna

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2016

L'assessora Marras: l'acqua non è arrivata in strada, lavori promossi

 

 

Giornata estiva: surf e foto nella spiaggia allagata 

 

 


Asciugamani, sedie sdraio, gente stesa a prendere il sole, qualcuno che nuotava, il popolo del surf a cavalcare le onde: quasi una normale mattinata, quella di ieri al Poetto, se non fosse che siamo a metà ottobre e per quella laguna che ancora si stendeva tra terza e quarta fermata, trasformando i chioschi dal Malibù al Twist in palafitte e limitando a una sottile striscia di sabbia l'arenile accessibile in quel tratto.
CURIOSITÀ Il giorno dopo la mareggiata, complice la bellissima giornata (non sciupata da qualche fugace spruzzo di pioggia all'ora di pranzo), la spiaggia più amata dai cagliaritani si presentava in grande spolvero. Molta curiosità e tanti video e foto per l'insolito specchio d'acqua, ridotto rispetto al giorno prima, con l'acqua che gradualmente viene riassorbita, e guadato con disinvoltura da bagnanti e surfisti. Fra questi ultimi, i radiosi Michelangelo Berutti e Marco Solinas: «Mi spiace per i baretti ma per noi oggi è un giorno di festa: onde bellissime e il tempo ha retto per tutta la mattinata», ha sorriso il primo. «Oggi è stata la mia prima giornata sul surf. Indimenticabile», gli ha fatto eco il secondo. I devoti della tavola non hanno età. «Siamo arrivati verso le 11», ha raccontato Cristiana Mura. Accanto a lei, un ragazzino sugli 11-12 anni si asciugava i capelli: «Lui e mio marito - ha proseguito la donna - hanno surfato , io sono rimasta in spiaggia a godermi il sole. La laguna improvvisata ha il suo fascino, in una giornata così bella, con un cielo così terso».
IL GESTORE Nei baretti c'era chi prendeva l'aperitivo, chi pranzava, chi si rilassava sulle sdraio. Al Twist l'acqua arrivava fin sotto la veranda: «In questo tratto dell'arenile c'è una depressione e ad ogni mareggiata si formano questi pozzangheroni», sorride Maurizio Marongiu. «Giovedì sera l'acqua continuava a salire e ci ha fatti preoccupare, ma alla fine per fortuna non ci sono stati danni. A fermare l'acqua, facendo da diga, sono state le gabbie e l'ecofiltro posizionati a fine spiaggia per agevolare la formazione delle dune: senza quelle, l'acqua avrebbe invaso la strada come in passato».
L'ASSESSORA Un'analisi perfettamente sovrapponibile a quella dell'assessora Luisa Anna Marras: «Durante la mareggiata - ha spiegato ieri sera - gli uffici comunali hanno monitorato il lungomare e realizzato un'abbondante documentazione fotografica che abbiamo confrontato con quella raccolta in occasione dell'ultima mareggiata avvenuta poco prima dell'avvio dei lavori. L'unica differenza è che stavolta la strada non è stata allagata». In effetti il lungomare è stato preservato, salvo alcuni tratti in cui l'acqua ha debordato, per esempio all'altezza dello stabilimento dell'Aeronautica, lasciando un tappeto d'alghe. «L'acqua - prosegue Marras - è potuta arrivare alla strada solo in corrispondenza dei varchi che consentono ai mezzi per la pulizia di raggiungere la spiaggia. Altrove, gli alveari (le gabbie di canne posizionati poco prima delle dune) sono stati coperti dall'acqua, facendo il loro dovere: servono a fermare la sabbia. L'acqua si è poi trovata davanti lo sbarramento dei cordoni di iuta, che servono a rafforzare l'ecofiltro. Tutto come previsto, direi: il test è stato superato».
IN COSTUME Il risultato, ieri, era il lungomare affollato di ciclisti, podisti, semplici camminatori: «Siamo venute solo per una passeggiata», raccontavano Maria Loredana Sanna e sua nipote Giorgia Di Gangi, algheresi (Giorgia frequenta l'università cittadina): «Pensavamo di trovare una situazione ben peggiore: invece, a conti fatti, ci siamo pentite di non aver portato i costumi».
Marco Noce