Rassegna Stampa

web SardegnaOggi.it

Cagliari è città europea dello sport 2017.

Fonte: web SardegnaOggi.it
11 ottobre 2016

 

Dubbi dal centrodestra: "Titolo dal valore sconosciuto, gli impianti sono abbandonati"

Cagliari è città europea dello sport 2017. Dubbi dal centrodestra: "Titolo dal valore sconosciuto, gli impianti sono abbandonati"
L'ok dall'Aces Europe che promuove il capoluogo sardo, e il progetto imbastito dal Comune, scuote l'opposizione. "È un semplice riconoscimento, le strutture cadono a pezzi e non si sa quanto sia costata quest'operazione".



CAGLIARI - Il tema dello sport torna prepotentemente di moda tra i banchi del Comune. La nomina del capoluogo sardo a città europea dello sport - decisa dal presidente di Aces Europe, Gian Franceco Lupattelli - mette più di un dubbio all'opposizione di centrodestra. C'è il progetto, presentato dalla maggioranza guidata dal sindaco Massimo Zedda, con la collaborazione delle sezioni regionali del Coni, del Comitato italiano paralimpico e del Movimento sportivo popolare. Con il primo cittadino che, incassata la nomina, è netto nel chiarire che "nei prossimi mesi e nei prossimi anni saranno ancora più forti le azioni per promuovere lo sport per tutti con l’incremento dei contributi per le attività e le manifestazioni sportive sia agonistiche sia non competitive. Continueranno gli interventi di riqualificazione di aree e spazi con l'obiettivo di consentire a tutti di svolgere attività fisica senza doversi spostare dal proprio quartiere".

Ma sul tavolo di Zedda e dell'assessore comunale dello Sport, Yuri Marcialis, arriva l'interrogazione urgente del gruppo consiliare #Cagliari16. "Bisogna sapere quale sia l'effettivo valore del titolo, il costo dell'operazione e l'utilità della stessa per la nostra città", affermano all'unisono il capogruppo, Piergiorgio Massidda e il suo compagno di banco, Pierluigi Mannino. "Il titolo non è altro che un riconoscimento di un'associazione che non fa parte delle Istituzioni Europee. In altre città italiane si è sollevato il problema dell'utilità e del rango di questo riconoscimento. Inoltre", aggiungono Massidda e Mannino, "la stragrande maggioranza degli impianti sportivi della città sono in pessime condizioni o, addirittura, abbandonati, e ben poco è stato fatto nei cinque anni precedenti per il loro adeguamento e miglioramento".