Rassegna Stampa

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Regione, tutto passa dal Pd: in arrivo il garante e Giacomo Spissu vuole l’Arst

Fonte: web sardiniapost.it
4 ottobre 2016

 

Inizio di ottobre sotto il segno delle grandi manovre politiche in Sardegna, col Pd sempre più determinante negli assetti della Regione. Sono infatti due le questioni aperte tra i dem e che, a cascata, potrebbero accelerare (o rallentare) lo stesso rimpasto della Giunta, diventato centrale nell’agenda del presidente Francesco Pigliaru. Se infatti, come sembra, il garante del Pd è stato trovato, i democratici isolani possono dare il via libera al cambio degli assessori con l’innesto dei renziani nella squadra di governo. Le nuove caselle dell’Esecutivo fanno comunque parte di un più ampio disegno politico che riguarda pure l’Arst, l’azienda regionale del trasporto pubblico dove l’ex presidente del Consiglio, Giacomo Spissu, si è candidato per fare l’amministratore unico.

Cominciando dal garante Pd, cioè quel democratico di nomina romana che deve riportare la pace nel partito ma senza fare il cane da guardia, il nome più probabile è Gianni Dal Moro. In via del Nazareno occupa un posto di rilievo, essendo il presidente della commissione di garanzia. Dal Moro sembra avere il profilo giusto: è un ex lettiano che poi si è riposizionato nell’area del premier-segretario Matteo Renzi, ma rivendicando sempre una certa indipendenza di pensiero. Ciò che chiedono i dem sardi. E questo a differenza di Stefania Covello, la deputata calabrese che nel Pd è la responsabile per il Sud e pareva ugualmente una potenziale garante. Ma essendo molto vicina al sottosegretario Luca Lotti, il suo nome è stato scartato proprio perché avrebbe dato l’idea di non essere una figura imparziale.

Con l’indicazione del garante, nel Pd sardo può partire la campagna per il referendum, ma a quel punto le singole correnti interne sono anche libere di trattare i nuovi assessori nei tavoli con Pigliaru. Il quale, come lavoro propedeutico al rimpasto, ha inviato ai capigruppo una scheda programmatica. Ci sono indicate le priorità di governo: si va dal Patto per la Sardegna, tema che sarà affrontato oggi stesso nella seduta del Consiglio, ai trasporti passando per il piano energetico regionale. Ogni partito è chiamato a dare suggerimenti e a fare proposte. Dopo di che, una volta individuati gli obiettivi, la maggioranza deciderà chi deve entrare, uscire o restare nell’Esecutivo (leggi qui lo scheda di massima che circola in Regione).

La staffetta di assessori, si diceva, non è una partita isolata, ma rientra in un quadro più ampio che ingloba i posti di sottogoverno. E in ballo c’è pure l’Arst, ancora governata dall’Udc Giovanni Caria, dal 1° ottobre in proroga dopo l’approvazione del bilancio. L’area dem di Antonello Cabras si è fatta avanti con Giacomo Spissu, l’ex presidente del Consiglio regionale che punta a prendere il posto di Caria. Dentro il Pd ci sono resistenze pesanti, filtra dal partito, ma l’Arst è competenza dell’assessorato ai Trasporti, a sua volta gestito da Massimo Deiana, altro fedelissimo di Cabras. E l’esponente della Giunta potrebbe volere un uomo di fiducia per gestire la spa.

Quanto ai tempi, la soluzione più rapida riguarda il garante: il probabile arrivo di Del Moro dovrebbe essere preceduto, già in settimana, da un vertice interno tra i parlamentari sardi per saggiare il gradimento della nomina romana. E l’esito, favorevole, sembra scontato. Niente date, invece, sul rimpasto: ma è probabile che il cambio di assessori avvenga dopo l’approvazione della riforma della Regione. Ovvero, la legge che riorganizzerà gli uffici e alla quale Pigliaru ha sempre legato il rimpasto. Il ddl lo ha scritto l’assessore Gianmario Demuro. Il testo normativo è appena approdato nella prima commissione del Consiglio regionale, dove si preannuncia un autunno da intasamento: va calendarizzato anche l’esame della nuova legge urbanistica e poi l’Aula deve trovare il modo di approvare la riorganizzazione della rete ospedaliera, necessaria per accompagnare il lavoro del manager Fulvio Moirano alla Asl unica. Si arriverà a febbraio, quando sarà obbligatorio lavorare solo sulla nuova Finanziaria.

Al. Car.
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