Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Chi apre e chi no. Tutti: si cambi la legge

Fonte: La Nuova Sardegna
27 aprile 2009

DOMENICA, 26 APRILE 2009

Pagina 2 - Cagliari



«Il colpo accusato perché il 25 aprile cadeva di sabato giorno di acquisti»




CAGLIARI. Chiusi i negozi in franchising, aperti quelli con cuore e cassa locali. Chiuse le botteghe che pure non perdono un festivo, aperti a macchia di leopardo boutique e profumerie. Chiusi i bar anche se sabato non era il giorno di pausa settimanale, chiusi quelli che un tempo si chiamavano grandi magazzini, chiuse le città mercato in un’interpretazione alla lettera della legge regionale, come d’altronde doveva essere, secondo gli organi di rappresentanza dei commercianti: le leggi si rispettano. In via Manno i negozi erano aperti uno sì e uno no, in via Roma lo stesso, i clienti non sono mancati.
C’era anche un altro motivo per chiudere: se ci si poteva fidare del Comune che non avrebbe mandato in giro apposta i vigili urbani a controllare e quindi a multare i titolari dei negozi, non si poteva sapere che altri non disponessero diversamente. Anche il giorno dopo: l’esponente di una forza di polizia che si fosse presentato nella giornata successiva avrebbe potuto constatare comunque l’apertura fuorilegge e quindi multare il commerciante trasgressivo. Quindi in molti hanno risposto con una vacanza, anche se forzata. Diversa è l’opinione sull’opportunità di chiudere il 25 aprile: nessuno degli operatori commerciali ascoltati nei giorni precedenti si è espresso a favore. E c’è un motivo, lo spiega Franco Fozzi presidente di Consorzio Insieme: «Venerdì e sabato sono sempre di più le giornate migliori della settimana per un commerciante. Il problema della chiusura obbligatoria quest’anno è così sentito perché il 25 cade di sabato. L’80 per cento dei negozianti che abbiamo interpellato era favorevole all’apertura, ma le leggi si rispettano e quindi chi ha ritenuto si è adeguato». Blande le recriminazioni verso la giunta regionale: «C’è poco da prendersela con la giunta - spiega Fozzi - una legge la giunta la può cambiare soltanto passando in Consiglio, non ha a disposizione come il governo i decreti legge. La giunta ha fatto una delibera per modificare le date che dovrà andare in consiglio regionale. Chi ci rappresenta in consiglio regionale si sarebbe dovuto muovere subito perché è da molto che i comuni sollecitano una modifica della legge. Certo, adesso in ballo c’è la finanziaria...». Confesercenti scrive: «La giunta regionale ha approvato una delibera per modificare la legge del 2006 nel punto in cui si indicano come derogabili le chiusure delle attività commerciali nei giorni del 25 aprile e del primo maggio, lasciando inalterate le altre giornate previste dalla legge». Confesercenti fa notare che la deroga per il primo maggio di fatto già esiste, per il 25 no. Secondo gli iscritti di Confesercenti la deroga per primo maggio e 25 dovrebbe essere consentita ai negozi del centro storico e comunque a quelli coinvolti nel sistema di attrazione per i turisti. Centri lontani da questa necessità ed empori come le città mercato non dovrebbero essere ammessi alla deroga.