Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«No agli ecocentri» Sant'Elia annuncia battaglia contro l'impianto

Fonte: L'Unione Sarda
29 settembre 2016

Proteste anche in via San Paolo dopo il voto del Consiglio comunale

 

«Sull'ecocentro sarà battaglia». A Sant'Elia e in via San Paolo gli animi si surriscaldano dopo il via libera del Consiglio comunale ai due impianti dei rifiuti da sei e cinquemila metri quadri. Il terzo centro nascerà a San Lorenzo.
Nella borgata è già tempo di barricate. «Non ci aspettavamo così tanta fretta da parte del Comune. Ma come, ci avevano assicurato che prima di votare sarebbero venuti qui a spiegare, a farci capire, a dirci in quale pasticcio ci stiamo, anzi, ci stanno infilando. Adesso leggiamo che tutto è pronto, Sant'Elia avrà la centrale». La fine del discorso, con toni feroci e insulti in dialetto, è un attacco al Comune.
L'ISTITUTO «Una vergogna, lo vogliono realizzare davanti al pensionato, alle scuole dei bambini». Suor Maria Emilia, dell'Istituto delle Mercedarie, scuote la testa. Il suo è un no senza appello. «Mettono i rifiuti dove avevamo chiesto fosse creato un parco con i giochi per i piccoli del quartiere». Un'oasi di verde e gioia all'inizio del viale alberato che porta verso il borgo, costeggiando la nuova Sant'Elia per finire dritto al Lazzaretto, all'antico “villaggio”. Liviana Sanna c'è nata, in una delle case affacciate sul mare. Da 40 anni gestisce l'edicola e di notizie - più di quelle scritte sui giornali - ne sente parecchie. Di prima mano. «Non facciano l'ecocentro, non è giusto. È giusto invece rilanciarlo, questo quartiere, farlo rinascere e non creare altri problemi. Si faccia lontano dalla città».
I DUBBI Alberto Aramu la pensa allo stesso modo. «Non so se sia dannoso, se faccia male alla salute. Non sono un tecnico, ma quando gli esperti hanno parlato non hanno nascosto i veri problemi». Gli fa eco Giovanni Marras, seduto al fresco del porticato davanti alla sede del centro anziani. «Magari non sarà dannoso, ma perché davanti alle scuole, al pensionato? Vengano a spiegarci tutto, prima che comincino i lavori. Lo costruiscano a Genneruxi, al Quartiere del Sole. Ma già, siamo a Sant'Elia, sa fogna, a cantu pariri ».
LE DONNE C'è un filo conduttore che unisce pensieri e idee. Non è un categorico no all'impianto ma una critica spietata alla mancata informazione. «È questo, più di ogni altra cosa, che fa paura», taglia corto Rita De Agostini, leader del comitato di donne “Sant'Elia viva”. «Siamo contrarie, stanno costruendo un mostro alle porte di casa ed è inutile che tentino di convincerci mostrando anche il progetto di un parco che nasconderebbe l'impianto». Per Rosa Sabati, anche lei del comitato ma con una «posizione autonoma», «l'ecocentro potrebbe essere un'occasione per iniziare a gestire i rifiuti col porta a porta e con l'eliminazione dei cassonetti, ma è anche vero che servirà molta informazione».
LO STOP Chiede che il progetto venga bloccato Nicola Pinna, del Movimento di lotta per la casa e residente da cinque generazioni. «Qui non serve, altro che riqualificazione annunciata del quartiere. Cagliari ci ha sempre snobbati e questa è l'ennesima conferma. Per il resto della città siamo una periferia da tenere lontano e ora da utilizzare per i rifiuti».
LE FIRME Il Comitato No Ecocentro annuncia battaglie legali. «Non siamo contrari agli ecocentri, siamo contrari a quest'impianto. Sant'Elia ha già dato. Lo dicano chiaro, gli amministratori, che questo è un mostro di tipologia B dove potranno essere conferiti rifiuti differenziati tossici. Sono contrari i geologi, lo sono gli archeologi. Lo è Sant'Elia», denuncia il medico Claudia Zuncheddu, già leader del comitato. Se Sant'Elia annuncia barricate, anche in via San Paolo non gioiscono. Dopo la raccolta firme, adesso si pensa ad azioni legali. «L'impianto vicino alle case non può essere realizzato, bene che vada dovremo convivere con la puzza».
Andrea Piras