Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pensioni, pronti 6 miliardi Accordo governo-sindacati

Fonte: L'Unione Sarda
29 settembre 2016

Via libera all'Ape (l'uscita anticipata) e alle nuove quattordicesime 

ROMA Sei miliardi in tre anni, misure per i lavoratori precoci, via libera all'“Ape”, estensione e aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi. Al tavolo sulla previdenza, tra governo e sindacati c'è già un primo accordo sulle modifiche da introdurre nella legge di stabilità.
LA TRATTATIVA Era stato Matteo Renzi, prima dell'incontro, a tracciare la strada. Spiegando che le misure delle pensioni «non dipendono dalla trattativa con Bruxelles» e che però «non saranno quelle iper miliardarie, ma con la logica dei piccoli passi». E così, dopo una discussione sul possibile pacchetto di interventi, è arrivata la firma del verbale da parte del governo (il ministro Giuliano Poletti e il sottosegretario Tommaso Nannicini) e dei tre segretari Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).
LA QUATTORDICESIMA Sarà estesa ai pensionati con redditi fino a mille euro al mese, una platea di 3,3 milioni di persone, un milione e 200mila in più rispetto agli attuali beneficiari (quelli con assegni fino a 1,5 volte il minimo, cioè circa 750 euro, che avranno un aumento dell'importo). Per chi (2,2 milioni) ha già il beneficio, l'importo sarà aumentato, ma non è ancora stato definito il rialzo in base agli scaglioni di contributi versati. Per tutti i pensionati, poi, la no tax area sarà parificata alla soglia fissata per i lavoratori dipendenti, 8.125 euro. Previste detrazioni d'imposta per i pensionati con più di 74 anni fino a 55 mila euro.
L'APE Confermata l'introduzione dell'anticipo pensionistico che permetterà a chi compie 63 anni (cioè a meno di 3 anni e 7 mesi dall'età di vecchiaia) di lasciare il lavoro prima grazie a un prestito. Non è stata fissata la soglia di reddito al di sotto della quale l'anticipo non avrà costi a carico del lavoratore: si parlava di un tetto di 1.500 euro lordi (1.200 netti) che però i sindacati vorrebbero portare a 1.600-1700 euro lordi. Le fasce più deboli comunque potranno fare ricorso all'Ape senza subire tagli sulla pensione, mentre per tutti gli altri la sforbiciata sarà netta, anche fino al 25 per cento dell'assegno per i vent'anni successivi.
LE ALTRE MISURE Previsti inoltre interventi per i “precoci”, cioè chi ha lavorato 12 mesi effettivi prima del compimento dei 19 anni di età. In questo caso, se si fa parte della categoria di lavoratori in difficoltà la pensione sarebbe anticipata a 41 anni di contributi. Novità anche per la ricongiunzione: sarà possibile cumulare senza oneri tutti i contributi maturati in gestioni previdenziali diverse, compresi i periodi di riscatto della laurea. L'assegno sarà calcolato pro-rata con le regole di ciascuna gestione. (p. st.)