Rassegna Stampa

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Cagliari, le piste ciclabili della discordia: parlano i consiglieri

Fonte: web Castedduonline.it
21 settembre 2016

 


Stefano Schirru, Pierluigi Mannino, Marco Benucci: confronto a tre sulle piste ciclabili dopo la rivolta di Is Mirrionis

Autore: Alessandro Congia il 20/09/2016 14:53

 


Piste ciclabili sì, piste ciclabili no, tra pareri discordanti e negozianti con i residenti al fianco pronti a bloccare via Is Mirrionis. Motivo? Qui le biciclette forse non sono ben viste, ma quel che preoccupa maggiormente, è il rischio di ingorghi, code e file di auto per il “restringimento” della carreggiata. Conseguenza? Affari flop per chi ha i locali commerciali in quel tratto di arteria, disagi per i mezzi di soccorso e tanto altro. Nel frattempo, tra i banchi del consiglio comunale, dopo alcune querelle soprattutto tra assessorati di competenza, c’è chi storce il naso per i nuovi percorsi delle due ruote e chi si sente in dovere di rassicurare abitanti e commercianti sul nuovo restyling della via Is Mirrionis.

STEFANO SCHIRRU, (FI). “Cosa posso pensare delle piste ciclabili che ormai regnano nella nostra città, una città che per altro non è nata per ospitarle? Tanto per cominciare ritengo che ci siano interventi di gran lunga più urgenti: la città è sporca, la spazzatura brulica ad ogni angolo della strada e, soprattutto, nel cuore della città, il nostro biglietto da visita per i turisti che arrivano. E non mi si venga a dire che la colpa è della maleducazione dei cittadini perchè, così come non è giusto fare di tutta un'erba un fascio quando si parla di immigrati, allora non bisogna nemmeno generalizzare e scaricare la colpa indistintamente su tutti noi. Mi chiedo, dove è finito il decoro urbano? E la maleducazione non può sempre essere la risposta a questa domanda. Paghiamo una tassa sulla spazzatura che è la più salata d'Italia,ma per avere in cambio quale servizio?
In secondo luogo – evidenzia Stefano Schirru - temo proprio che la recente instaurazione delle piste ciclabili nella Via Is Mirrionis provocherà non pochi problemi alla viabilità, già compromessa dai tanti cantieri aperti: pur situata in periferia, si tratta comunque di una via importante, che tutti noi almeno una volta al giorno percorriamo per spostarci da un capo all'altro della città. Sappiamo tutti quanto sia animata da ambulanze (c'è l'ospedale proprio lì!!!), bancarelle di frutta e verdura; per non parlare poi dei locali commerciali quali i numerosi bar,le farmacie,i negozi vari ed eventuali. Il restringimento della carreggiata non potrà che provocare,inevitabilmente, intasamenti e disordini ulteriori: ci siamo chiesti dove sosteranno le macchine degli abitanti della zona,che non posseggono un parcheggio privato, o di coloro che ivi lavorano e che ogni giorno devono necessariamente utilizzare l'automobile per spostarsi? Magari,presi dalla disperazione, sosteranno in seconda o terza fila. Tanto a pagare è la maleducazione del cittadino,no? E le attività commerciali stesse,quanto ne risentiranno? Ci terrei inoltre a precisare che io non ho nulla contro le piste ciclabili e ritengo che sia giusto utilizzare mezzi di spostamento alternativi ogni qual volta si possa fare,ma siamo sinceri : il nostro clima caldo/umido quasi tutto l'anno permette alle persone di spostarsi senza troppa fatica o di andare a lavoro in bicicletta così come avviene nelle grandi capitali europee quali Londra o Parigi? Ci sarà sicuramente chi lo farà anche qui a Cagliari e tanto di cappello per loro. Ma tutti gli altri che per svariati motivi non possono, o semplicemente non vogliono,utilizzare la bicicletta, perchè non devono avere il diritto di spostarsi in comodità,senza il timore di non trovare un parcheggio o di ritrovarsi imbottigliati nel traffico”?

PIERLUIGI MANNINO. “Piste ciclabili sì, piste ciclabili no. Torna il refrain degli altri anni, ormai hanno deciso e non sembra vogliano tornare indietro perché gli impavidi pseudoambientalisti con la smania ciclistica non tornano indietro neanche quando l’errore è palese. L’uomo saggio cambia idea ma, evidentemente – precisa Mannino - la saggezza in questi anni non è di casa a Palazzo Bacaredda. Nel tracciare i percorsi ciclabili non si è tenuto conto dei problemi che potrebbero causare. Si va a restringere arterie viarie che portano ad uno dei più “frequentati” Ospedali cittadini e questo intervento è in contrasto con, ad esempio, la bocciatura della proposta per innalzare i passaggi pedonali al fine di mettere in sicurezza gli stessi. L’argomentazione usata per non procedere in tal senso fu quella della sicurezza, gli attraversamenti rialzati metterebbero in pericolo i pazienti trasportati dalle ambulanze. Quindi, attraversamenti rialzati no ma restringimenti in cui imbottigliare le ambulanze sì. Strano concetto della sicurezza quello dell’Amministrazione Zedda. Ormai è chiaro che il nemico per l’attuale Amministrazione è l’automobile e per questo agisce per ostacolarne l’uso e il parcheggio. Altra prova di questo è l’ampliamento, esagerato, con conseguente eliminazione di parcheggi della Piazza Garibaldi. Cui prodest? Non certo ai residenti e agli operatori commerciali. Dicono che stanno facendo una città migliore, più bella. Forse ma, certamente, meno vitale. Anche Bonaria è un bel Cimitero ed è giusto agire per conservarlo e renderlo più bello ma resta, pur sempre, un cimitero. Mala tempora”.

MARCO BENUCCI, (PD). “Partiamo da una premessa importante – dice il consigliere Benucci – citando alcuni elementi come la messa in sicurezza di quell’arteria, l’eliminazione del parcheggio selvaggio, avere cura di realizzare attraversamenti pedonali ben illuminati, c’è la scuola, i negozi, un ospedale, fondamentale avere un traffico fluido e non ad alta velocità, non è un progetto campato per aria ed è compito dell’amministrazione tenerne ben conto. Non vengono persi i numeri di stalli, sarà necessario dotare la zona di aree carico-scarico, zona disco orario, oggi quella strada è caotica. Nel 2011 è stato votato un ordine del giorno (all’unanimità tra maggioranza e opposizione n.d.r.), dove si prevedeva anche la pista ciclabile nell’ottica di unire piazza Giovanni a Piazza Matteotti, non sono cose improvvisate, la città è pronta al cambiamento. Ora il progetto procede, cerchiamo di capire cosa tutto accadrà, siamo ben disposti anche a rivedere o correggere alcune eventuali anomalie, quindi recependo in pieno i suggerimenti di residenti e negozianti. Cagliari è pronta a migliorare la viabilità, è pronta ad accogliere la mobilità ecosostenibile, se dovesse rivelarsi un fallimento, siamo pronti, come qualsiasi amministratore farebbe, a cambiare le cose e a rivederle”.