Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dal Tecnocasic puzza di rifiuti «Ora temiamo per la salute»

Fonte: L'Unione Sarda
16 settembre 2016

CAPOTERRA.

Il Cacip: provvederemo a coprire l'area in cui si conserva l'umido

Capoterra non vuole più sopportare i cattivi odori che arrivano dal Tecnocasic. A Macchiareddu è raccolta la frazione umida di quasi tutto il Cagliaritano in un impianto di compostaggio che non trattiene gli odori. Soprattutto d'estate, quando aumentano temperature e quantità di rifiuti, l'aria è infestata.
I RESIDENTI «Ci sono persone che hanno nausea e riniti, nei momenti peggiori dobbiamo chiudere le finestre», denuncia Gianfranco Ghironi dalla zona della Cooperativa Mille, «poi ci domandiamo: è solo un odore insopportabile o nell'aria c'è una sostanza che può far male?». Una prima risposta arriva da un altro residente. «Quando ci siamo trasferiti qui mia moglie non aveva patologie, ma da più di dieci anni soffre d'asma», racconta Ferdinando Atzori: «Gli allergologi le hanno confermato che la colpa è dell'aria che si respira qui: gli odori che arrivano dal Casic e dalla compostiera sono irrespirabili».
LA COPERTURA Per l'impianto era prevista una copertura, ma per via di una deroga non è ancora stata realizzata e la protesta aumenta assieme ai cattivi odori. «L'aria diventa irrespirabile, servono interventi urgenti». Spiega Carlo Carcangiu, a nome dei residenti a Frutti d'Oro: «Il problema c'è da tempo, ma nelle ultime due estati ha raggiunto livelli insopportabili: non ne possiamo più».
CONSIGLIO COMUNALE In Aula, Tore Volpi ha chiesto misure urgenti. «Basta con i rinvii, bisogna insistere per ottenere una soluzione immediata», commenta l'esponente della minoranza: «Non ci sono divisioni politiche: questi odori infestano le case di tutti i capoterresi».
IL CACIP Dai vertici del Consorzio industriale annunciano gli interventi in programma. «Il primo prevede la copertura dell'aia di maturazione della frazione umida», spiega il presidente del Cacip, Tore Mattana, «prescritta nell'autorizzazione per l'impianto». Il Tecnocasic ha presentato alla Provincia la richiesta di adeguamento dell'autorizzazione integrata ambientale con la copertura. Sono costi non eccessivi di cui ci si può fare carico».
L'ALTERNATIVA Più elaborato il piano B, che prevede una chiusura ermetica e un processo per la produzione di biogas. «Questa sarebbe la soluzione perfetta: trasformerebbe un problema in un circolo virtuoso, con produzione di energia», spiega il sindaco di Capoterra, Francesco Dessì, «ma serve un intervento urgente affinché non si ripetano i disagi di questa estate. Abbiamo sollecitato interventi immediati, con la speranza che l'estate prossima ci sia almeno la copertura».
Marcello Zasso