Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Un anno di passione» I commercianti divisi sulla pedonalizzazione

Fonte: L'Unione Sarda
16 settembre 2016

CORSO VITTORIO EMANUELE.

Al via i lavori tra via Sassari e via Palabanda

 

Sarà un anno di passione. A breve partiranno i lavori nel corso Vittorio Emanuele. Trecento giorni fra transenne, ruspe, camion, operai e disagi. Chi vive o lavora nel tratto fra via Sassari e via Caprera fa gli scongiuri e si augura che non sorgano imprevisti (tradotto, reperti archeologici) che possano rallentare o addirittura bloccare l'opera. Dal Municipio arriva l'appello ad avere pazienza. Quella che resta a commercianti e abitanti, reduci dalle difficoltà patite per il primo lotto, sarà sufficiente?
I SACRIFICI Il Corso si spacca in due. Non tanto sui lavori, «che vanno fatti a tutti i costi», quanto sul futuro. Che tradotto vuol dire pedonalizzazione: via auto e bus da una delle arterie più importanti del capoluogo. Le fazioni sono facilmente individuabili: da una parte i gestori di locali notturni e ristoranti, dall'altra farmacisti, ottici, macellai. I primi sono a favore, gli altri contrari. Emilio Tolu è alle prese con una costata di manzo da sistemare nella vetrina della sua macelleria al numero 74 del Corso. «Purtroppo è vero, tra poco chiuderanno la strada. Ci hanno detto 300 giorni, ma ci credo poco. Il sacrificio quando è piccolo va bene, speriamo solo che non si trasformi in incubo per il prolungarsi dei lavori». Il commerciante è esplicito: «Il sindaco non chiuda la strada, alla nostra attività si rivolgono soprattutto anziani e gente di passaggio. Consenta almeno ai bus di passare».
SOPRAVVIVERE «Non vediamo l'ora che i lavori inizino e finiscano e poi si chiuda definitivamente il Corso alle auto». La trama del film immaginato da Sonia Serreli è a colori sgargianti, come l'interno del Beat 60'S, dove lavora. «Il nostro timore è che durino più del previsto. Un anno riusciamo a sostenerlo, di più no. Abbiamo anche pensato di chiudere, poi alla fine è prevalsa la volontà di rischiare. Abbiamo incontrato il sindaco e gli assessori e ci hanno comunicato che per evitare molti disagi procederanno a tappe: 30 metri alla volta».
PIÙ CONDIVISIONE «Nella riunione di fine luglio il sindaco ci ha comunicato che i lavori sarebbero iniziati entro settembre. A oggi, nessuna comunicazione ufficiale». Il piglio di Brunella Abis , della Sanerbe, è deciso. «Un anno di passione? Sono già due. Da quando la prima parte del Corso è chiusa gli autobus non passano più. Sono d'accordo con la pedonalizzazione a patto che vengano rispettate certe condizioni, che devono essere condivise con chi vive o lavora». Poi una frecciata. «I lavori sarebbero dovuti iniziare subito dopo la festa di Sant'Efisio, il primo maggio, ma ristoratori e gestori di locali notturni si sono opposti. A causa loro faremo il Natale con le transenne».
PIENA FIDUCIA «Le difficoltà saranno solo nel primo periodo». Caterina Kruz , di Veronica , non ha dubbi. «Una volta partiti i lavori sarà tutto più semplice. Disagi? È ovvio, ma così questa strada non poteva rimanere: uno schifo. L'importante è che, una volta finiti, consentano il transito dei bus ecologici».
PIÙ PUBBLICITÀ «Speriamo che non incorrano nello stesso errore commesso quando hanno eseguito i lavori nel primo tratto». Stefano Pirodda , ottico al numero 188, è scettico. «Durante i passati lavori, molti clienti pensavano che fosse chiuso tutto il Corso e non solo il tratto sino a via Sassari». Poi l'appello. «Non pedonalizzino la strada: sarebbe la nostra morte. Piuttosto creino aree di parcheggio e soluzioni per i mezzi pubblici».
I RISCHI «Molte attività vivono in precario equilibrio, è sufficiente una piccola folata di vento per romperlo». L'analisi del libraio Fulvio Zedda è lucida. «I lavori devono essere fatti. Il Comune ha fatto uno sforzo notevole. Sì alla pedonalizzazione, che deve essere la ciliegina sulla torta. Ma ho un dubbio: cosa succederebbe se dovessero saltare fuori reperti archeologici tra via Caprera e l'arco di Palabanda?».
BUS E PARCHEGGI «Il Comune dovrebbe farsi concedere una parte del parcheggio regionale di via Caprera». Roberto Cinus , da una vita dietro i fornelli di Crackers, conosce alla perfezione le potenzialità di corso Vittorio Emanuele. «Pedonalizzazione sia l'unica salvezza per le nostre attività. Il problema resta la durata dei lavori. Oltre il 90 per cento di noi è in affitto e a fine mese - lavori o no - bisogna pagarlo».
Andrea Artizzu