Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Artistico come trent'anni fa: alunni in aula col doppio turno

Fonte: L'Unione Sarda
15 settembre 2016

CAGLIARI.

E al Pertini di via Vesalio studenti in strada a protestare. Andranno al Marconi 

Sono entrati prima i ragazzi delle prime. Dopo due ore sono usciti e negli stessi banchi, subito dopo, hanno preso posto gli studenti delle terze. La campanella suona due volte nel primo giorno di scuola degli studenti dell'Artistico Foiso Fois: nello storico liceo tra via Sant'Eusebio e via San Lucifero non c'è spazio per tutte le 26 classi e si fa a turno per le lezioni, entrando in due gruppi. È così che inizia l'anno, con i doppi turni di mattina per tutta la settimana, poi si vedrà. O si finisce a Monserrato, al Besta 2, come deciso dalla Provincia oppure si faranno i doppi turni, mattina e sera.
NUOVA REALTÀ Un incubo più per i genitori che per gli studenti, figli di un'epoca che sino a ieri non aveva conosciuto questa realtà, ben nota invece ai cinquantenni di oggi che negli anni '80 l'hanno vissuta, andando a scuola anche di pomeriggio. «Si farà di tutto per scongiurarli», assicura la preside Ignazia Chessa travolta dall'insolito destino già a metà agosto. «Venerdì, dopo il consiglio di istituto aperto alle famiglie, si capirà quali saranno le classi che dovranno andare a Monserrato oppure se ci sarà una rotazione o qualsiasi altra decisione dei genitori. Non sono un organo monocratico ma solo una dirigente che gestisce la scuola in modo democratico».
GLI STUDENTI Fino a ieri Mattia Usai, 5 B, non aveva mai sentito parlare di doppi turni, ma è certo che «non è questa la scuola che voglio: siamo qui per gridare il nostro disagio, non ci possono spedire all'improvviso a Monserrato». È questo il messaggio che salta fuori dall'improvvisato sit-in davanti al liceo, nella piazzetta accanto alla chiesa di San Lucifero, mentre gli studenti disegnano e suonano all'aperto. Un modo per dire che non demordono e non ci stanno a fare le vittime di una scuola che non riesce a stare al passo con la sua crescita (quasi 900 iscritti) e le ambizioni degli studenti proiettati in un domani multimediale. L'idea di finire a Monserrato non piace a nessuno, dirigenti, genitori e studenti, ma è certo che qui, nel caseggiato che nei secoli scorsi era un convento, non ci possono stare: finché non finiranno i lavori di ristrutturazione, che da giugno ingabbiano l'edificio, la sede non potrà accogliere tutte le 26 classi e per il liceo artistico e musicale, che ha già un'altra sede in via Bixio (15 classi), l'unica alternativa sembra essere proprio il Besta 2. «Purché l'accettino i genitori», ribadisce la preside.
PERTINI All'istituto professionale di via Vesalio (altri 900 studenti) l'anno è iniziato con la protesta in strada degli studenti, sorvegliati da vigili e carabinieri, oltre che dai genitori. Tutto per scongiurare il rischio di finire chissà dove a far lezione. Un risultato l'hanno ottenuto: le 5 classi senza sede saranno ospitate nel vicino Marconi. Non era quello sperato: volevano andare al Meucci, di fronte alla loro scuola, con tante aule vuote da farci stare tutti gli alunni sparsi in più sedi. Ma la dirigente, Laura Caddeo, per ora si accontenta: «Abbiamo evitato di spostare un corso intero in via Carpaccio e di creare disagi a pendolari e disabili. Ma la soluzione è provvisoria, 4 sedi non si gestiscono. La prospettiva è riunire in un unico edificio anche le classi di Mulinu Becciu». Quindi: l'anno è iniziato, ma non finisce qui.
Carla Raggio