Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La rivoluzione di Sant'Avendrace Nuova viabilità, parco urbano, centri sportivi e housing sociale

Fonte: L'Unione Sarda
12 settembre 2016

Diciotto milioni per riqualificare il rione tra Tuvixeddu e Santa Gilla e l'area di San Paolo 

La rinascita del quartiere di Sant'Avendrace e della zona di San Paolo è scritta in un masterplan firmato dal Comune. Progetto ambizioso, che dovrà fare affidamento sui fondi romani visto che il piano voluto dall'amministrazione Zedda è candidato al bando del Governo Renzi varato a giugno (500 i milioni disponibili) e destinato alla riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane. Un sogno che andrà di pari passo con gli interventi del Piano Città, il Programma operativo nazionale città metropolitana e gli investimenti per Is Mirrionis, San Michele, Sant'Elia e Santa Teresa che proprio in questi mesi muoveranno i primi passi.
L'ASSESSORE «Pur non essendo geograficamente periferia, Sant'Avendrace lo è da un punto di vista sociale», spiega l'assessora all'Urbanistica, Francesca Ghirra. Nato come borgo dei pescatori che operavano per lo più nelle acque dello stagno, il quartiere è cresciuto negli anni collegandosi maggiormente al resto dalla città ma restando, di fatto, meno servito. Compresso tra due grandi realtà ambientali e storiche come la laguna di Santa Gilla e la necropoli di Tuvixeddu. «Il primo obiettivo - aggiunge l'assessora - è quello di restituire qualità ai diversi luoghi del quartiere. Il bando del Governo prevedeva un unico progetto, noi l'abbiamo diviso in tre lotti».
STRADE E MOBILITÀ Il primo interessa principalmente la viabilità, con interventi sulla principale strada che attraversa il rione (via Sant'Avendrace), ma anche in via Po (già interessate, entrambe, dalla nuova rotatoria nella zona di intersezione con viale Monastir e via San Michele). Saranno anche sistemati i marciapiedi per favorire la cosiddetta “mobilità lenta” e saranno realizzati, ex novo, la rete d'illuminazione pubblica, i percorsi pedonali e le piste ciclabili. «Quel che vogliamo fare è creare un rapporto di continuità urbanistica con San Michele», spiega Ghirra, «ma anche tra l'intero quartiere, la laguna e la straordinaria area archeologica Tuvixeddu».
IL PARCO Il secondo piano di intervento interesserà invece la zona di San Paolo dove - secondo le indicazioni del Puc - nascerà un parco urbano destinato ad ospitare attività sportive. «Qui, in una zona oggi degradata - spiega l'assessora - già insistono impianti di calcio di storiche società del quartiere. La riqualificazione terrà conto di queste realtà ma prevederà anche la realizzazione di impianti per il rugby e il baseball, fortemente richiesti dagli appassionati. A fianco anche un parco sensoriale per le attività di riabilitazione. Insomma, una vera oasi tra le ferrovie e Santa Gilla che sarà restituita alla città con una veste completamente nuova. Su quest'area, oltre ai fondi pubblici, investiranno anche i privati. La Sgaravatti Land e la Green Land - dopo un protocollo d'intesa già sottoscritto con il Comune - realizzeranno un garden center, un vivaio e punto vendita. La spesa? Poco più di un milione e mezzo di euro. A fronte dei 18 i milioni che l'amministrazione comunale investirà per l'intero progetto di riqualificazione di Sant'Avendrace-San Paolo.
È qui che saranno confermati anche i “vecchi” progetti dell'ecocentro e del parcheggio di scambio. Ma anche dell'area camper, richiestissima dai turisti che, sbarcati dai traghetti, si dividono tra le località turistiche delle coste sud-occidentale e sud-orientale o del resto dell'Isola.
VIA PO Il terzo lotto del piano di rinascita riguarda l'ex mattatoio di via Po. Anche in questo caso gli interventi interesseranno sia il pubblico che il privato. Quest'ultimo avrà la possibilità di realizzare 120 appartamenti con annessi servizi. «Un complesso - chiarisce l'assessora all'Urbanistica - che riguarderà anche l'edilizia residenziale pubblica, mentre resteranno attivi sia il canile municipale che altri uffici già funzionanti nell'ex Mattatoio». Un intervento complessivo da sette milioni di euro. «L'intero progetto è direttamente collegato con altri interventi della Regione sulle casermette delle Ferrovie di viale Trieste, oggi veri e propri ruderi, e alla zona di via Simeto. Infine, massima attenzione verrà data ai resti archeologici di Santa Igia che dovessero venire alla luce nei cantieri. Non saranno ricoperti ma finalmente valorizzati».
Andrea Piras