Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Stop al parcheggio interrato»

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2016

VIA CAMMINO NUOVO. Il Comune aggiudica definitivamente il progetto del multipiano

 

 

Ambientalisti e intellettuali annunciano dura opposizione

 

Appalto aggiudicato definitivamente . Altro che Tar, proteste e interrogazioni parlamentari: il progetto dei parcheggi e del parco di via Cammino Nuovo è arrivato al traguardo. Il Comune, accelerando sui tempi, ha confermato l'assegnazione alla società Ciro Menotti di Ravenna. In pendenza c'è un ricorso al tribunale amministrativo da parte di un'impresa esclusa dalla gara d'appalto.
L'aggiudicazione anziché chiudere la vicenda tormentata (che dura da decenni, da quando il sindaco era Emilio Floris) ha risvegliato le contestazioni di intellettuali, tecnici e ambientalisti.
SOSPENDERE LA PROCEDURA Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale del Fai (Fondo ambiente italiano), ribadisce il suo no al progetto. «Ci siamo già espressi sulla legittimità di quest'opera. In città stanno accadendo fatti gravissimi: sul fronte occidentale con i parcheggi di via Cammino Nuovo e su quello orientale con i campi del Terrapieno». La presidente del Fai suona la carica: «Con le altre associazioni chiederemo nuovamente a Ministero e Regione di sospendere la procedura. Tra 40 anni - spiega Maria Antonietta Mongiu - la mobilità sarà completamente diversa da come la intendiamo oggi e un parcheggio di quelle dimensioni sarà sicuramente superato». Sulla stessa linea, anche se con argomentazioni diverse, Italo Meloni, docente universitario di Pianificazione dei trasporti. «No, il progetto non mi convince. Il Comune ha scelto una soluzione antica, non sono state studiate altre soluzioni alternative orientate su interventi più soft e misurati e mirate alla pedonalizzazione e all'uso di mezzi pubblici». Refrattario ai parcheggi anche Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico. «Secondo noi il progetto ha necessità dell'Impatto di valutazione ambientale del ministero. Per quel che ci riguarda aspetteremo il progetto definitivo per intervenire». Improvvisazione, è la linea del ragionamento di Francesco Sechi, ingegnere trasportista. «La convenienza di un intervento di tale valenza trasportistica e storico-urbanistica non la stabilisce un'opinione ma un Piano della Sosta che ne individui costi, benefici e rispondenza alle politiche dei trasporti derivanti dal Piano della mobilità e dal Piano del traffico a loro volta integrati con i Piani urbanistici e di tutela storico-ambientale. Il vuoto pianificatorio esistente determina la bocciatura stessa dell'intervento».
IN PROCURA Maria Paola Morittu, consigliera nazionale di Italia Nostra non alza bandiera bianca: «C'è, come per i campi del Terrapieno, un problema di legittimità. Le mura sono vincolate e il progetto ha solo il nulla osta della Sovrintendenza per il progetto preliminare, non per il definitivo. Da anni chiediamo ufficialmente un incontro, ma nessuno dal Municipio ha mai risposto. Non solo - aggiunge Maria Paola Morittu - abbiamo comunicato le nostre osservazioni, ma nella delibera non c'è traccia. Perché? Lo chiederemo alla Procura e al Tar».
Andrea Artizzu