Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Undici date per scoprire i siti culturali

Fonte: La Nuova Sardegna
24 aprile 2009

VENERDÌ, 24 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari



Monumenti aperti si arricchisce con le proposte di quindici comuni




CAGLIARI.Le chiese romaniche, i cui dettagli passano spesso inosservati a un occhio inesperto, e i percorsi naturalistici studiati per conoscere meglio ogni angolo del territorio in cui si vive. E poi le sculture, i dipinti, le gallerie sotterranee: tutti luoghi carichi di fascino ma spesso chiusi che a partire dal 2 maggio sveleranno finalmente i loro segreti grazie a Monumenti aperti, la manifestazione pensata per togliere i lucchetti ai luoghi della cultura, che quest’anno si arricchisce di tante novità. Tanto per cominciare, i fine settimana dedicati a una sana full immersion nella cultura non saranno otto, come nella precedente edizione, ma undici: dal 2 e 3 maggio, quando la manifestazione aprirà le sue porte a Cagliari e Settimo San Pietro, si andrà avanti sino al week end del 23 e 24 ottobre. Un modo, insomma, per allungare la stagione turistica. Altra novità è che quest’anno si supera per la prima volta la soglia dei 70 comuni che da quando la manifestazione è stata creata hanno deciso di aderire. In particolare si uniranno agli altri nell’edizione di Monumenti aperti targata 2009 quindici nuove amministrazioni comunali: Guasila, Ortacesus, Serri, Sadali, Villacidro, Oniferi, Orani, Sarule, Monserrato, San Giovanni Suergiu, Guamaggiore, Pimentel, Senorbì, Oristano e Sinnai. Scarpe comode e l’immancabile guida ai monumenti, quindi, alla scoperta dei più di 400 siti aperti per l’occasione. Tra chiese, anfratti archeologici, percorsi naturalisti, artistici e sotterannei, dal nord al sud dell’isola non c’è che l’imbarazzo della scelta, anche se chi ha già visto tutto potrà sbizzarrirsi tra alcuni dei più interessanti monumenti che quest’anno aprono per la prima volta: si tratta della Cantina sociale di Dolianova, che in occasione della ricorrenza per i suoi 60 anni di attività ha deciso di aprire le porte ai visitatori. C’è poi il Santuario nuragico di Santa Vittoria, a Serri e, sempre per chi vuole seguire il filone storico- religioso, la chiesa progettata dall’architetto Gaetano Cima e dedicata alla Beata Vergine Assunta, a Guasila. A Oristano sarà possibile visitare i diversi monumenti dell’età giudicale mentre a Cagliari per la prima volta sarà possibile salire sino alla sommità della Torre di San Pancrazio, uno dei luoghi simbolo della città da cui è possibile ammirare i bel panorama di Cagliari e del suo hinterland. Per gli amanti della storia più recente, per il secondo anno consecutivo partecipa alla manifestazione il Parco geominerario della Sardegna che offrirà un percorso fatto di storia e miniere studiato tra Iglesias, Arbus, Carbonia, Armungia, Ballao, Goni e altri importanti centri del Sulcis. Quello delle miniere non sarà il solo intinerario proposto: gli altri sono quello delle chiese romaniche del cagliaritano, l’itinerario fenicio, che segue la rete degli insediamenti fenici in Sardegna, attraversando i comuni di Cagliari, Quartu, Sestu, Capoterra, Selargius, e l’itinerario “H.Lawrence” che ripropone il percorso fatto dal famoso scrittore inglese durante un suo viaggio in Sardegna. ‹‹Spero che manifestazioni come questa possano essere promosse sempre di più - ha detto presentando l’iniziativa l’assessore regionale alla Cultura, Lucia Baire - Sarebbe bello istituire un volontariato culturale per promuovere la tutela dei nostri monumenti››. Il costo totale della manifestazione è di 220 mila euro: la gran parte arriva dall’assessorato regionale al Turismo, gli altri da quello alla Cultura e dai comuni.
Sabrina Zedda