Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Turismo e lavoro per i sessantun’anni della Fiera

Fonte: La Nuova Sardegna
24 aprile 2009

VENERDÌ, 24 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari



Inaugurata ieri la campionaria della Sardegna Giancarlo Deidda: recuperiamo i prodotti locali



Alla cerimonia ha partecipato con l’elmetto in testa una delegazione dei lavoratori dell’azienda Rockwool

PABLO SOLE

CAGLIARI. La Fiera internazionale della Sardegna compie 61 anni. A spegnere le candeline e tagliare il nastro dell’inaugurazione, ieri mattina c’era lo stato maggiore della politica isolana, a partire dal presidente della Regione Ugo Cappellacci, e dell’imprenditoria, con la presidente nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia impegnata in un faccia a faccia con i business man locali in vista del G8 degli industriali in programma da oggi al Forte village di Santa Margherita.
Non potevano poi mancare il presidente della Provincia Graziano Milia e soprattutto il padrone di casa, il presidente della Camera di commercio di Cagliari e della Concommercio Giancarlo Deidda. Temi privilegiati di tutti gli interventi: il lavoro, lo sviluppo e la ripresa.
In un periodo che, si sa, non è proprio roseo. Tanto che alla “parata di stelle” ha assistito con l’elmetto in testa anche una rappresentanza dei lavoratori della Rockwool, l’impianto per la produzione di lana di roccia con sede a Iglesias che entro due mesi andrà ad allungare la lista degli stabilimenti chiusi e dimenticati. Come i suoi duecento dipendenti. Effetti della crisi, anche e soprattutto in Sardegna. Tant’è: Emma Marcegaglia si è detta sicura del fatto che l’isola «può superare la crisi perché è una regione con potenzialità straordinarie ma deve conservare le sue industrie chimiche e metallurgiche, perché senza l’industria di base non ci può essere un futuro solido e anche noi lavoreremo, qui in Sardegna, per risolvere il problema della chimica. Di certo occorre concentrarsi sulle infrastrutture: bastano anche poche opere ma importanti. Altro obiettivo è fare in modo che i fondi strutturali e i Fas vengano utilizzati per realizzare queste opere basilari per lo sviluppo dell’isola, a cominciare dalla quattro corsie Sassari-Olbia». E proprio sul versante infrastrutture il presidente Cappellacci ha idealmente raccolto l’assist della Marcegaglia per sottolineare che «oltre alla contingenza internazionale sfavorevole, che riverbera comunque i suoi effetti anche nell’Isola, la Sardegna patisce ancor di più la crisi economica alla luce dei propri deficit strutturali. La politica ha quindi il dovere di spogliarsi della difesa del campanile e far sì che si liberino le energie positive del nostro tessuto produttivo, con le imprese, i giovani e la cultura in prima linea». Di certo, sul versante crisi, qualcosa all’orizzonte sembra far sperare in un abbozzo di ripresa. Ma come ha sottolineato ancora la Marcegaglia «non siamo certo fuori dalla recessione. Il 2009 rimarrà un anno molto negativo, però é anche giusto evidenziare quei dati che mostrano un qualche miglioramento, per quanto debole. Non possiamo parlare di ripresa vera e propria però questo concetto, che noi abbiamo espresso circa qualche debole segnale già adesso di miglioramento, mi pare confermato nei fatti, anche in riferimento all’incremento del 2,7 per cento degli ordinativi a febbraio contro una flessione dell’1,4 per cento dell’Unione europea». Insomma, più che di crisi si è preferito rimarcare gli assi di sviluppo da seguire per lasciarsi alle spalle uno dei periodi più neri dell’economia mondiale. Giancarlo Deidda, da buon ristoratore, una sua ricetta l’ha data: «Dobbiamo spingere soprattutto su due dei pezzi forti della nostra economia: turismo e agricoltura. Più un terzo che ci è stato dato in dono da madre natura: l’industria del vento. La nostra isola è tra le regioni più ventose d’Europa. Oltre che in Spagna, anche nella penisola abbiamo esempi felici dove si è riusciti a coniugare il buon vivere e l’ambiente con l’economia verde dei parchi eolici. Esempi felici come il piccolo comune di Scansano, in Toscana, e parliamo di 4 mila abitanti, che dall’eolico incassa 250 mila euro l’anno che poi investe in servizi per la comunità. Ecco, la Sardegna conta quasi 380 comuni. E per tanti di questi l’industria del vento potrebbe essere una buona soluzione per superare sia la crisi di oggi che quella di ieri». In chiusura, sul turismo, Deidda ha esaltato i risultati dell’aeroporto cagliaritano di Elmas, che in base ai dati 2008 si è aggiudicato la medaglia d’argento nella classifica degli scali che hanno registrato la crescita maggiore per numero di passeggeri.