Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Telefono cellulare vietato per gli autisti degli autobus

Fonte: L'Unione Sarda
5 settembre 2016

CTM. L'azienda «Motivi di sicurezza: proibiti a chi guida auricolari e vivavoce»

 

 

Niente più telefonate per gli autisti del Ctm. Neanche, nonostante il codice della strada lo consenta, con auricolari, vivavoce e bluetooth. Per l'azienda che gestisce i trasporti pubblici in città il cellulare è fonte di distrazione per chi guida un autobus o un filobus. Per i sindacati la decisione colpisce tutti gli autisti e non chi in realtà ha effettivamente abusato del telefono durante la guida. Non solo, la circolare non ha origine da effettivi motivi di sicurezza, ma dal fatto che, essendo una società certificata, il Ctm deve sottostare a rigidi criteri di controllo.
STOP ALLE TELEFONATE L'ordine di servizio firmato dal direttore di esercizio Paride Gasparini è entrato in vigore giovedì. «L'uso del cellulare costituisce indubbia fonte di distrazione e di disturbo alla necessaria attenzione al traffico e al servizio». Una restrizione che va oltre il cellulare. All'ufficio reclami sono arrivate segnalazioni di autisti che inviavano messaggi, Whatsapp e utilizzavano i social network. «Il divieto è esteso all'uso di tablet, computer e riproduttori di audio e video», sentenzia la circolare. Per comunicare con la centrale l'autista dovrà utilizzare «gli apparati radio e gli altri sistemi di cui sono dotati tutti i mezzi aziendali».
AL CAPOLINEA Per parlare con amici o parenti gli autisti del Ctm dovranno arrivare al capolinea. In tutti gli altri casi l'utilizzo del cellulare in servizio è consentito «in via eccezionale e a comprovate situazioni di emergenza, per comunicazioni di brevissima durata che devono avvenire esclusivamente da fermo e in corrispondenza di una fermata». Le situazioni di necessità saranno valutate dal Ctm e chi non rispetta le regole sarà sanzionato secondo le regole del codice interno di disciplina».
I SINDACATI I rappresentanti dei lavoratori sono consci che il fenomeno esiste. Lunghe conversazioni personali che si traducono in fermate saltate, chiusure delle porte con i passeggeri in fase di discesa e altri rischi, spesso si verificano sui bus. «Abbiamo annunciato all'azienda la nostra contrarietà al provvedimento», afferma Claudio Sechi della Uil. «È vero, ci sono stati abusi e irregolarità, ma non è giusto che vengano colpiti tutti i 550 autisti del Ctm. Deve pagare solo chi ha sbagliato. E poi - aggiunge Sechi - l'azienda autorizza solo le telefonate importanti. Un'eventualità difficile da accertare se non violando la privacy». Sulla stessa linea Antonio Cogoni della Cgil: «Un taglio così netto non è previsto dal codice della strada. Abbiamo problemi più importanti da affrontare, come il taglio dei turni mattinieri da Cagliari per Quartu».
Andrea Artizzu