Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, aiuole impraticabili accanto alle fontanelle

Fonte: L'Unione Sarda
5 settembre 2016

 

 

C'era una volta la tanica bianca piena di acqua dolce, piazzata nel bagagliaio, pronta a sciogliere l'impacco di sabbia dai piedi al rientro della spiaggia. Salvando scarpe e tappetini dell'automobile. La sua metamorfosi in palude è un ricordo da quando, sul lungomare Poetto, sono state installate le fontanelle. Felici mamme e nonne, rinfrancati gli sportivi: una sciacquata sotto il getto fresco e l'allenamento a quaranta gradi è salvo.
Peccato che, mentre la stagione è ancora nel pieno, gli impianti siano quasi inutilizzabili. Vittima, loro stessi, dell'effetto palude. Basta adoperarli una mattina e già al pomeriggio il terreno, saturo, non assorbe più. Non viene in aiuto il canale, colmo di terra ed erba. L'acqua così defluisce dove può. Sul prato circostante e pure in strada, mettendo i cittadini e turisti di fronte a un bivio: dissetarsi o impantanarsi.
«È un ottimo servizio, ma come sempre non basta offrirlo e poi dimenticarlo: basterebbe ripulire i tombini e l'acqua seguirebbe la sua strada, senza rendere impraticabile l'aiuola», fa presente Giorgio Loi, in passeggiata all'altezza del capolinea, che nelle ore fresche viene invasa da centinaia di podisti. Ma anche dall'acqua. «La sera, meglio portarsi appresso una bottiglietta».
Clara Mulas