Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Affitti, mille richieste d'aiuto

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2016

COMUNE.

Due milioni e mezzo di euro in un anno per sostenere chi si trova in difficoltà

In lista nuovi poveri e furbacchioni. Secchi: faremo verifiche
Di anno in anno sono in aumento i cagliaritani che si rivolgono al Comune per chiedere di essere aiutati a pagare l'affitto. Quest'anno le richieste sono state 932: segno chiaro e inequivocabile di una crisi economica e sociale che, dal 2010, non smette di aggravarsi. Nel mucchio, racconta Nando Secchi, da due mesi assessore alle Politiche sociali, c'è di tutto: «Da chi una residenza non l'ha mai avuta a chi l'ha avuta per anni ma, per i casi della vita, si ritrova per strada». Un caso per tutti: un ex quadro di una nota ditta di elettrodomestici che, a 58 anni, si è ritrovato a fare i conti con il licenziamento e la separazione dalla moglie.
LA GRADUATORIA Il suo è uno degli 853 nomi nella graduatoria pubblicata nei giorni scorsi dal Comune: quella degli ammessi a godere dei contributi per gli affitti. Fra questi, 850 hanno un Isee inferiore ai 13.062 euro (Fascia A), tre stanno sotto quota 14.162 (Fascia B). I primi, grazie a uno stanziamento in gran parte regionale (due milioni e mezzo di euro, di cui 150 mila del Comune) e regolamentato dalla legge 431 del 1998, a partire dal marzo prossimo e per un anno avranno un contributo fino a 3.100 euro; 2.300 per gli altri tre. Soldi pubblici che serviranno a colmare il divario fra i canoni d'affitto richiesti («Cagliari - sottolinea l'assessore - ha un mercato degli affitti particolarmente caro») e quelli sopportabili da persone con redditi striminziti: per la Fascia A il Comune considera sopportabile un affitto che incida per non più del 14 per cento sul reddito; per la B si sale al 24.
«In lista - prosegue Secchi - ci sono tante persone perbene che non avevano mai avuto a che fare con i Servizi sociali e fanno fatica ad accettare la loro condizione di nuovi poveri, ma anche qualcuno che ha fatto dell'assistenza pubblica una professione. E siccome non è possibile aiutare tutti né giusto aiutare chi non lo merita, il Comune - anche facendo ricorso all'informatizzazione dei dati - farà verifiche e approfondimenti sulle singole posizioni».
REQUISITI I 79 esclusi non hanno uno dei requisiti indicati nel bando. Reddito basso a parte, occorre essere residenti a Cagliari, non essere alloggiati in immobili accatastati nelle categorie di lusso né in case popolari, essere titolare di contratto di locazione a uso residenziale per quattro anni o tre più due, non stipulato tra parenti e affini entro il secondo grado di parentela o tra coniugi non separati legalmente, non essere titolare (né il richiedente né nessun componente il nucleo familiare) «di diritti di proprietà, usufrutto uso e abitazione su un alloggio (sul territorio nazionale, ndr) adeguato alle esigenze del nucleo familiare», essere in regola con gli affitti e l'imposta di registro, non percepire di altri contributi di sostegno per l'accesso alla casa.
UN ANNO L'obiettivo dell'amministrazione è dare un aiuto temporaneo a chi ne ha bisogno, accompagnandolo verso un recupero. «Per questo - aggiunge Secchi - l'intervento ha durata annuale: in un anno possono cambiare tantissime cose: si può trovare un lavoro, ricongiungersi alla famiglia, cambiare Comune di residenza».
L'erogazione è sottoposta al controllo da parte dei Servizi sociali, che di fatto si pongono come mediatori istituzionali fra i proprietari di casa e gli inquilini.
42 MILIONI I contributi per gli affitti sono solo una piccola parte del notevole impegno affrontato dall'amministrazione municipale per far fronte a un disagio sociale ed economico che negli ultimi anni si va aggravando. «Le Politiche sociali - rimarca l'assessore - gestiscono un bilancio da 42 milioni di euro». L'impegno riguarda anche gli sbarchi di migranti: «Le Politiche sociali garantiscono, tramite una cooperativa, l'assistenza ai minori non accompagnati». In questi giorni, il da fare non manca.
Marco Noce