SAN MICHELE.
Le salme di non residenti restano in attesa per giorni
Se sono “stranieri”, ad esempio di Quartu, al cimitero di San Michele preferiscono dare sepoltura a persone, per così dire, tutte d'un pezzo. Se invece la loro volontà è la cremazione, l'attesa per chi in vita era residente in altri Comuni può raggiungere le due settimane. Tutte le salme per cui giunge la richiesta devono essere cremate, ma prima si procede con i residenti, mentre chi abitava altrove (foss'anche tre chilometri fuori dalla cinta urbana) deve aspettare.
I RITARDI In Municipio lo sanno bene, ma a quanto sembra la soluzione immediata non c'è: il forno comunale che si trova al cimitero, spesso non riesce a fronteggiare tutte le richieste. Accade soprattutto d'estate, perché a causa delle alte temperature i tempi di riposo si prolungano notevolmente. Durante la stagione più calda sono cremate quattro salme al giorno per quattro giorni, cioè sedici ogni settimana, e soltanto una appartiene a un non residente. Nelle altre stagioni il numero di cremazioni settimanali sale di poco: sono venti (cinque al giorno per quattro giorni), ma non aumentano i turni per i non residenti: sempre una salma ogni settimana. Così, se tre persone decedute fuori dai confini comunali hanno espresso la volontà di essere cremate, una sola lo è entro pochi giorni, mentre le altre due entrano nella lista d'attesa per le settimane successive, e i tempi si allungano.
SALME MIGRANTI Così, capita che chi non vuole mantenere per settimane, nella cella frigorifera di un cimitero fuori città, le spoglie di un proprio caro residente altrove, decida di “emigrare” a Sassari o a Olbia, negli altri due impianti per la cremazione esistenti in Sardegna. Lì la richiesta è più bassa: perché la popolazione ha numeri inferiori e gli impianti sono due nella stessa area geografica.
NUOVO FORNO Ne serve un altro, insomma, da affiancare a quello in servizio dal 2010, e al Comune se ne sono resi conto. «In Giunta», spiega l'assessore ai Cimiteri, Danilo Fadda, «stiamo valutando l'ipotesi di acquistare un secondo forno crematorio per San Michele». Per ora se ne parla soltanto, ma la direzione è ormai quella. I nuovi impianti possono lavorare per cinque giorni alla settimana, il che consentirebbe di superare il doppio di salme cremate.
LE TARIFFE Costa 333 euro, alla famiglia di un defunto cagliaritano, cremare il corpo. Ne spende invece 475 la famiglia di un non residente, ma resta il vantaggio di non dover acquistare il loculo: l'urna si può custodire a casa, dove si attende il turno per ottenere ciò che conterrà.
Luigi Almiento