Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Assalto all'Arena Grandi eventi per gustare lissa, carina e spirrittu

Fonte: L'Unione Sarda
29 agosto 2016

SANT'ELIA. In migliaia alla Sagra del pesce mentre sul palco impazzano i Lapola

 

«Una frittura per una donna incinta!». L'urlo è un ordine. E pazienza se nella cassette bianche ci sono soltanto calamaretti fumanti appena raccolti dall'olio bollente. La signora in attesa desiderava proprio quelli. Il piatto passa così di mano in mano tra i volontari vestiti di giallo e, in un attimo, diventa pietanza da gustare senza lunghe attese. Per le altre migliaia di persone il fastidio della fila. Lunga, interminabile per riuscire a conquistare un vassoietto carico di pescetti fritti e, a scelta, una spigola, un'orata, un cefalo.
IL SUCCESSO Hanno fatto centro ancora una volta, gli organizzatori della Sagra del pesce di Sant'Elia. In migliaia si sono dati appuntamento sul lungomare della borgata per gustare gli arrosti di lissa, spirrittu e carina, ma anche il fritto di paranza preparati dalle squadre di “cuochi” volontari che sin dal primo pomeriggio - sotto un sole cocente e un caldo insopportabile - hanno operato senza sosta per preparare la brace dove dal tramonto fino a sera inoltrata sono finiti pesci di mare e di stagni mentre l'olio bollente regalava gustosissime fritture di calamari, maccioneddus e trigliette. Un inno alla gioia per i buongustai cagliaritani che, per questa ottava edizione, hanno preso d'assalto l'Arena, la zona dei Grandi eventi che ha anche regalato un appuntamento con i Lapola, saliti sul palco alle ventidue per uno spettacolo attesissimo.
LA NOVITÀ Dopo i parcheggi dello stadio, quest'anno la sagra è stata trasferita nell'Arena, e i giudizi non sono stati unanimi. Per gli arrostitori la scelta non è stata delle migliori. «Ci manca il contatto col pubblico, anche con i turisti che nelle passate edizioni si sono dimostrati curiosi e interessati anche nel vederci all'opera», racconta Roberto Cherchi mentre agguanta le orate dalle cassette per sistemarle nelle graticole.
I GIUDIZI La folla è lontana, oltre il centro di distribuzione delle vivande, in fila indiana: Ordinata e paziente quando l'orologio batte le ventuno e manca ancora un'ora perché Massimiliano Medda e compagni salgano sul palco per strappare applausi, sorrisi, gioia.
I cento volontari dell'associazione Sagra del pesce Sant'Elia lavorano senza tregua. Non è facile, non lo è sempre. La folla preme, ha voglia di assaporare il tesoro del mare. E chi pesci e molluschi proprio non li sopporta, può trovare l'alternativa nei panini delle feste di popolo, nelle fette d'anguria che scacciano la sete in questa serata calda e umida.
IL FUTURO Otto edizioni e un desiderio: tornare nel borgo, a casa. Magari sarà possibile l'anno prossimo. «Di sicuro quando - spiegano il presidente dell'associazione Andrea Loi e il consigliere Piero Limbardi - il Comune completerà i lavori sul lungomare». La passeggiata che davvero potrà ospitare la sagra.
Andrea Piras