Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Chi vende quell'hotel? Mediterraneo, i proprietari: «Nessuna trattativa»

Fonte: L'Unione Sarda
25 agosto 2016

Anche sardi coinvolti nel conflitto fra società al centro dell'inchiesta 


Chi ha proposto alla Iti Hotels dei fratelli Loi di Orosei di acquistare l'hotel Mediterraneo? «Non certo i proprietari dell'immobile», assicura l'avvocato Pasquale Gallo, titolare dello studio associato Gallo & Gallo di Roma. Le mura dell'albergo di viale Diaz, spiega, «appartengono alla Reistar srl, di cui sono il legale insieme al mio collega Francesco Scacchi, anche lui del foro di Roma. Posso garantire che né l'amministratrice, Irina Gabriel, né il socio unico, Dmitri Goloshchapov, hanno discusso con i fratelli Loi. È possibile, semmai, che lo facciano già nei prossimi giorni. Non per discutere di una compravendita: gli stessi Loi, ricevuta la proposta, avevano fatto capire di voler valutare con estrema cautela ogni aspetto dell'intricata situazione legale e giudiziaria che, al momento, paralizza ogni tentativo di rilancio di un hotel dalle pur notevoli potenzialità. L'obiettivo dell'incontro che si starebbe tentando di organizzare sarebbe proprio fare chiarezza sulla situazione.
GOLOSHCHAPOV Ricominciamo dall'inizio: Dmitri Goloshchapov è il figlio dell'imprenditore russo Konstantin, interessi nelle materie prime (che, in Russia, significano affari con molti zeri) e, due anni fa, un tentativo di acquisto della squadra di calcio del Bari, insieme all'ex arbitro Paparesta, poi non andata a buon fine. «Io sono anche l'avvocato personale di Konstantin Goloshchapov», precisa Gallo.
KHOMIAKOV L'imprenditore, in Italia, ha vari interessi, e «per molte faccende aveva delegato come suo procuratore Vitaly Khomiakov, un suo connazionale che vive da tanti anni nel nostro Paese dove si occupa di servizi vari». Fra gli incarichi affidati a Khomiakov, anche quello di seguire l'operazione hotel Mediterraneo: una radicale ristrutturazione mirata al rilancio.
LO STOP AI LAVORI Poi, però, a lavori avviati, il rapporto fiduciario tra il grosso imprenditore e il suo uomo in Italia si è spezzato. Il risultato è sotto gli occhi dei cagliaritani: l'albergo è un cantiere incompiuto, da un paio d'anni non si vede un operaio e dietro le vetrate impolverate ingialliscono i cartelli che promettevano la riapertura per l'estate di un anno fa.
L'INCHIESTA Gli avvocati Gallo e Scacchi, per conto della Reistar srl e di Goloshchapov, hanno intentato una causa civile e sporto una denuncia querela contro Khomiakov e «alcuni suoi soci, tutti italiani, e fra questi anche alcuni sardi». Dalla denuncia querela, precisa il legale, ha preso il via l'inchiesta avviata a Cagliari dalla Procura e affidata alla pm Liliana Ledda, con indagini che impegnano la Guardia di finanza. L'accusa? Sottrazione di beni e intestazione arbitraria di quote sociali, fra cui quelle della Reiservice srl, fondata da Goloshchapov e destinata a dover gestire l'albergo di viale Diaz una volta completati i lavori di ristrutturazione e ampliamento, ma poi passata sotto il controllo di una società con sede in Svizzera. Un passaggio su cui i legali romani hanno incentrato la loro denuncia.
I TEMPI «Vogliamo giustizia per i miei clienti», spiega ancora Gallo, «che in questa vicenda finora hanno investito 14 milioni di euro (10 per accollarsi il mutuo acceso dalla famiglia Fanti, titolare iniziale della Reistar, e quattro per l'avvio dei lavori) e ora, se non si sbloccasse la situazione entro il 2017, rischiano di vedersi scadere la proroga per l'estensione della cubatura. Un danno considerevole, che cercheremo in tutti modi di evitare. Per questo, appena possibile, cercheremo di incontrare Comune, Regione e tutte le altre istituzioni competenti per fare chiarezza sulla vicenda».
Marco Noce