Rassegna Stampa

Il Sardegna

Santefisite,unamalattiatuttacagliaritana

Fonte: Il Sardegna
23 aprile 2009

Piccola città

Claudio Cugusi
Lento come il cocchio di Sant’Efisio: è un modo di dire piuttosto diffuso a Cagliari, città che per qualche oscura ragione (sulla quale la scienza prima o poi indagherà) è colpita dal morbo di Sant’Efisio. Tale sindrome si infesta in genere nella pubblica amministrazione ma di questi tempi aggredisce con maggiore virulenza il Municipio. Ci sono voluti due anni per far capire al sindaco e alla sua giunta che le strade di Cagliari sono mediamente impresentabili e pericolose, tra buche e rappezzature e risarcimenti ai danneggiati. Serviranno anni per far vivere tranquilli gli abitanti di Pirri, che entrano giustamente in stato d’allerta ogni volta che il cielo s’ ingrigisce. In via Peschiera, dove otto mesi fa si è aperto un cratere, la gente aspetta di sapere che fine deve fare: aspetti pure, tanto l’attesa è gratis. Ma la santefisite è un male totale: per la potatura degli alberi è necessario un set alla Bertolaso; per una licenza o concessione bisogna avere un cassazionista al seguito; per piazzare le transenne e le tribune in occasione della sfilata del martire guerriero ci vogliono due settimane. Da altre parti, dove il tempo non è un concetto così elastico e i diritti dei cittadini nemmeno, in due giorni si monta e smonta un palco grande quanto piazza del Carmine, statua compresa. Da noi no: una tribuna e una gravidanza a rischio pari sono. E pazienza se il traffico impazzisce, se gli ultimi parcheggi liberi di via Roma e viale Trieste non ancora ingoiati dal Ctm valgono più del cartellino di Marchetti. *Giornalista