Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Anfiteatro con mille posti»

Fonte: L'Unione Sarda
16 agosto 2016

L'assessore alla Cultura e al Verde pubblico parla di Pd, inesperienza e progetti

Frau: il Bétile è un bel sogno ma dobbiamo essere realisti Un (ex) agente librario nell'assessorato alla Cultura. Paolo Frau non vede allungarsi l'ombra minacciosa del conflitto d'interessi: «Possiedo solo una piccola libreria estiva a Villasimius: è la mia garanzia per la vecchiaia. Pochino per pensar male».
Sessantaquattro anni, ha attraversato quasi mezzo secolo di sinistra partendo dal movimento studentesco. Militante di Pci, Pds, Ds, Pd, consigliere comunale d'opposizione per dieci anni con i sindaci Mariano Delogu ed Emilio Floris, ha assistito in prima fila a un quindicennio di disfatte elettorali del centrosinistra prima del doppio trionfo di Massimo Zedda: «Forse in passato si è sbagliato a non osare di più». Cinque anni fa non ha rinnovato la tessera del Partito democratico: «Una scelta fatta per non avere alcun tipo di condizionamento».
Il segretario cittadino ha detto che il Pd è sottorappresentato in Giunta.
«Non ho capito il senso della dichiarazione di Montaldo. La stragrande maggioranza degli assessori, sia nella passata sia in questa consiliatura, fa riferimento al Pd. Mi sembra che il sindaco non abbia mai mancato di mettere in rilievo il ruolo fondamentale del partito di maggioranza relativa. Il rapporto fruttuoso con il gruppo consiliare lo testimonia quotidianamente».
Da più parti si sottolinea l'eccessiva inesperienza della Giunta.
«Lo dicevano anche cinque anni fa e poi abbiamo avuto delle gran belle sorprese. Scommetto che i nuovi assessori riserveranno tante soddisfazioni. La salute della politica sta anche in un ragionevole e programmato ricambio».
Qualche mese fa il Gruppo d'intervento giuridico l'ha accusata di essere un cementificatore.
«C'è un grosso fraintendimento: abbiamo messo un argine al consumo di territorio, non è ragionevole che la città si espanda a macchia d'olio senza una reale esigenza. Invece urge riqualificare il tanto che già esiste. Stop a un'espansione irrazionale, sì a nuovi cantieri di qualità. Non si deve aver paura degli interventi di qualità che creano anche posti di lavoro. I fucili della critica dovrebbero essere puntati semmai contro gli speculatori».
Dispiaciuto di aver lasciato la delega all'Urbanistica?
«No, anche perché è in buone mani».
Visti i suoi trascorsi lavorativi qualcuno teme che possa privilegiare solo un mondo ben preciso.
«In questi anni di attività politica amici e avversari hanno imparato a conoscermi, penso che nessuno possa avere dubbi sulla trasparenza. Comunque tutto va a bando pubblico, valutato sulla base di parametri, c'è poco o niente di discrezionale».
Il futuro dell'anfiteatro?
«Al centro di un grande parco storico».
Mai più spettacoli?
«Una volta smontata la legnaia sarà progettata una struttura per ospitare gli spettacoli che non intacchi il monumento. Non più per quattro-cinquemila persone, ma molte meno, penso un migliaio».
Il Comune multa i privati per le erbacce ma non mette lo stesso zelo nelle sue proprietà.
«Sicuramente dobbiamo studiare un'azione più incisiva».
Molentargius è ridotto a uno stipendificio?
«Assieme a Santa Gilla è uno dei punti forti di Cagliari. È ingeneroso non riconoscere gli importanti progressi fatti».
È un paradiso promosso in maniera casereccia.
«Le quattro amministrazioni locali proprietarie delle aree non possono sobbarcarsi gli investimenti necessari. Devono intervenire Regione e Ministero».
Palme, il punteruolo rosso ha vinto la guerra?
«Abbiamo avuto delle perdite, ma stiamo ottenendo risultati importanti. All'orto botanico stanno testando nuovi rimedi, verificheremo se funzioneranno anche su una scala più grande».
L'assessore Chessa propone di costruire un palazzetto per i concerti.
«È un desiderio molto costoso. Credo sia positivo avere dei sogni, ma bisogna fare i conti con la realtà».
L'idea soriana del museo Bétile è ancora realizzabile?
«In quella stagione politica c'erano le risorse per progettare grandi opere, oggi molto meno. Vale il discorso del palazzetto per i concerti: sognare è bello, perfino giusto, ma chi amministra ha il dovere di tenere i piedi per terra».
L'eredità di Cagliari capitale della cultura 2015?
«Un sistema di relazioni irrinunciabile. Penso al lavoro fatto con l'Hermitage culminato con la mostra al Palazzo di città. Abbiamo allacciato rapporti con il British museum, il Louvre, i musei di Praga. C'è un grande interesse per la storia nuragica che noi possiamo mostrare a tutto il mondo».