L'assessore allo Sport e le polemiche sulla rappresentanza del Pd in Giunta
Marcialis: costruire un palazzetto non è tra le priorità «Gli assessori del Partito democratico sono quattro, non due come sostiene qualcuno». Yuri Marcialis fa a fettine la tesi del segretario cittadino Nicola Montaldo: «Il partito ha una rappresentanza che riflette perfettamente il risultato elettorale».
Quarantadue anni, segretario provinciale della Sinistra giovanile mentre Massimo Zedda era quello cittadino, è stato il primo a guidare il Pd cagliaritano nel 2010. È uno dei più politici tra gli assessori. Ha le deleghe allo Sport, Pubblica istruzione e Politiche giovanili, settori ad alto valore elettorale. Se glielo fanno notare svicola democristianamente : «Quanto vale elettoralmente lo sport? Lo ignoro, non ero neppure candidato alle Comunali. Penso che tutti gli assessorati se gestiti con passione portino frutti ai cittadini e all'Amministrazione pubblica».
Montaldo è sicuro: in Giunta il Pd è rappresentato solo da Fadda e lei.
«Dipende da come intende la rappresentatività. In realtà oltre Danilo e me ci sono Claudia Medda e Luisanna Marras, che fa parte della direzione regionale».
Allora perché fare distinguo?
«Non ho partecipato alle trattative per la formazione della Giunta, magari sono stati proposti altri nomi che non conosco. Comunque è complicato non considerare del Pd un'esponente della direzione regionale».
Qualcuno puntava su altri assessori?
«Questo non lo so. Di certo negli organismi di partito non si è parlato di chi avrebbe ricoperto gli incarichi. Il segretario cittadino, quello provinciale Francesco Lilliu e il capogruppo Fabrizio Rodin hanno avuto la delega a trattare col sindaco, per via dei tempi stretti non sono riusciti neppure a riferire all'assemblea di Cagliari il risultato dei colloqui. In quei giorni ho letto sui giornali il nome di Montaldo tra i papabili, anche se non era mai stato ufficializzato in alcuna riunione».
Perché Renzi ha preferito Sassari a Cagliari per la firma del patto per la Sardegna?
«Non credo che abbia un giudizio negativo sul capoluogo, anzi. Probabilmente la scelta di Sassari era dettata da altre logiche».
Lei qualche mese fa ha polemizzato con gli organizzatori della Maratona.
«In realtà ho risposto alle accuse. Il Comune aveva chiesto lo spostamento della data per evitare la sovrapposizione con la World cup di Triathlon. Ci hanno concesso lo slittamento di una sola settimana, quindi la gara ha coinciso con Monumenti aperti. In futuro dovranno raccordarsi con l'amministrazione comunale per evitare di rovinare l'evento con problemi organizzativi».
Il nuovo stadio aiuterà lo sport o solo il Cagliari calcio?
«Modificherà positivamente l'immagine sportiva della città. All'esterno dell'impianto i cagliaritani troveranno i campi multifunzionali, sarà una specie di parco sportivo».
Il palazzetto è da rottamare?
«Stiamo sistemando il parquet, c'è l'aria condizionata, ovviamente è concepito alla vecchia maniera. Si può pensare di aumentare il numero dei posti, ma oggi non ci sono squadre in grado di attirare oltre duemila persone in tribuna».
L'ipotesi di costruirne uno moderno?
«Stiamo valutando».
Progetti per altri centri sportivi?
«Non ci sono grandi spazi. Alle società interessate a nuovi impianti proponiamo il project financing sulla falsariga di quello che sta facendo il Cagliari calcio».
In quali zone?
«Abbiamo già chiesto alla Regione di concederci alcune aree al confine tra Cagliari e Monserrato. Qualcosa però si muove già. Stiamo aprendo una serie di aree pubbliche attrezzate, saranno dieci entro l'anno. Contiamo di sistemare anche l'ex palestra di boxe per dedicarla agli sport da combattimento».
Cagliari città dello sport: la Regione fa la sua parte?
«Sì, ci ha aiutato per i grandi eventi attraverso l'assessorato al Turismo».
Vale la pena di scommettere sulla vela?
«Se l'Italia sarà la sede delle Olimpiadi del 2024, Cagliari ospiterà le regate. Altrimenti è probabile che si terranno qui i campionati mondiali».
Marina piccola cambierà volto?
«C'è già il finanziamento per trasformarla in distretto della vela con l'obiettivo di attrarre le Nazionali tutto l'anno».
A Cagliari è impossibile trovare un posto negli asili nido.
«I cinque comunali e i tredici convenzionati ospitano complessivamente cinquecento bambini. Pochi rispetto alle richieste, ma dobbiamo fare i conti con le possibilità offerte dal bilancio e col numero dei dipendenti in calo continuo. In prospettiva cercheremo di stipulare nuove convenzioni».