POETTO. Ma chi ha scritto il bando rassicura: «Non si potrà costruire»
Chi gestirà l'ippodromo del Poetto potrà «prescindere dai vincoli urbanistici e paesistici esistenti». Basta che le «proposte prevedano uno strumento di attuazione urbanistico che contempli interventi integrativi sulle aree, nel rispetto della destinazione» della zona. Chi prenderà ristorante e campi sportivi non potrà modificare un metro cubo.
È tutto scritto nei bandi della società ippica - controllata dal Comune - per l'affidamento delle strutture tra il mare e la laguna: decine di ettari in un ambiente ultratutelato, sulla fascia costiera e all'interno di un'area umida. Non si potrebbe piantare un palo senza autorizzazioni ma, si legge ancora nelle carte della società, è consentita «astrattamente la realizzazione di impianti di grande dimensione per la pratica sportiva e per lo spettacolo, sia al coperto che all'aperto, a scala regionale o provinciale, ammettendo come destinazioni complementari i servizi per il turismo».
Quali sono i piani per l'ippodromo? Si sta rischiando di aprire le porte a qualche investitore col mattone facile? A chiederselo è il consigliere d'opposizione Pierluigi Mannino - del gruppo #cagliari16 - che ha già protocollato un'interrogazione al sindaco per chiedere «chiarimenti in merito alle opere realizzabili». Una prima risposta arriva dal numero uno della società ippica, il funzionario comunale Antonio Gulleri, che ha scritto il bando e inserito le clausole che prevedono la possibilità di aggiramento dei vincoli: «Avevamo l'obbligo di massima chiarezza nei confronti dei soggetti eventualmente interessati alla gestione, quindi abbiamo inserito anche le indicazioni su cosa astrattamente si può fare. Poi esistono molti anticorpi normativi rispetto a eventuali tentativi di speculazione. Io sono ambientalista convinto, non accetterei mai di far costruire in quell'area».
Mannino però vuole subito chiarezza su quell'astrattezza: «Frasi sibilline che andrebbero quantomeno chiarite. Il vincolo attuale prevede che nulla possa essere realizzato ma, dalla lettura del bando, parrebbe esistere la possibilità di edificare. Credo che vada tolto ogni dubbio, per evitare incomprensioni con i possibili interessati alla gestione e spiacevoli inconvenienti».
La scadenza dei termini per l presentazione delle offerte è a metà settembre: chi vince avrà l'ippodromo da un minimo di 6 anni a un massimo di 30.
Enrico Fresu