Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La bella Esmeralda incanta l'Arena

Fonte: L'Unione Sarda
9 agosto 2016

Grande successo per “Notre Dame de Paris”

 

Artisti-atleti, balletti, luci e tanta musica
nello show in replica fino all'undici agosto

 

È ncora il tempo delle Cattedrali. E dei Miserabili e del potere obliquo, dell'ingiustizia e della mortificazione della libertà. Di tutto quel mondo raccontato da Victor Hugo nei suoi magnifici libri. Ed è ancora il tempo di “Notre Dame de Paris”, musical che non conosce stanchezza e a Cagliari, all'Arena Sant'Elia, sarà in scena fino all'11 agosto con sei repliche.
Proposta da Sardegna Concerti di Massimo Palmas, la produzione di David Zard è un meccanismo perfetto. Tutto funziona, anche e nonostante le difficoltà causate da un vento che soffia forte e fa oscillare i perigliosi marchingegni ideati da Christian Rätz. Campane, travi, corde, pareti che si muovono, le spaventose gargolle che si animano come fossero altrettanti personaggi.
Fondamentali, per il fascino di un'opera popolare tradotta dal francese in inglese, spagnolo, coreano, russo, olandese, i costumi firmati da Fred Sathal e l'impeccabile regia di Gilles Maheu. La versione italiana è di Pasquale Panella, i testi originali di Luc Plamondon. “Notre Dame de Paris” debuttò nel 2002, al Gran Teatro di Parigi. Da allora ha girato il mondo e la tappa di Cagliari fa parte di un itinerario che quest'anno va da Milano a Reggio Calabria. Ovunque sold out, dicono gli organizzatori, e in effetti, tra le scarne e scolorite poltroncine rosse della platea e nelle gradinate non si vedevano posti vuoti. A impersonare la zingara Esmeralda è sempre Lola Ponce: bella, brava, in piena sintonia col grande Giò di Tonno nei panni del deforme e tenero Quasimodo.
Il Gobbo, l'orfano da tutti rifiutato e allevato per pietà cristiana dal perfido Arcidiacono Frollo, ovvero Vittorio Matteucci in vesti talari con ali da pipistrello. Alto prelato e amante frustrato che condanna all'impiccagione la donna che lo induce al peccato. Un ipocrita sinistro e crudele, in antitesi con la generosità del Re della Corte dei Miracoli. Clopin è Leonardo Di Minno, Gringoire è Matteo Setti, Febo è Graziano Galatone. Fiordaliso ha la bellissima voce e i capelli rossi di Tania Tuccinardi. La triste storia di Esmeralda trova la sua forza maggiore nelle impetuose coreografie di Martino Müller. Sono trenta i valorosi ballerini, acrobati e breaker che si arrampicano sulle pareti della cattedrale, si nascondono nelle sue nicchie, spuntano da passaggi segreti, si sospendono a testa in giù, si librano alla sommità delle torri. E non sempre sono imbragati, questi atleti artisti. Le luci di Alain Lortie, poi. Violacee, rosse, con lucori di candela e scure ombre, come si addice a un'architettura gotica piena di simbolismi.
Fu posta nel 1163, la prima pietra di Notre-Dame, Basilica Metropolitana. Le goules, le figure demoniache che la difendono e tengono lontano il diavolo, furono aggiunte in seguito. Nell'opera più nota di Riccardo Cocciante s'inseriscono come esseri viventi in quadri pieni di ritmo . Applausi e ringraziamenti finali, da parte dei promotori, al team dei tecnici.
Alessandra Menesini