Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Parcheggi, tutti in coda

Fonte: L'Unione Sarda
8 agosto 2016

POETTO. Raffica di multe per chi sosta nella ztl o sulle strisce pedonali

 

 

 

Automobilisti alla ricerca di uno stallo libero 

 


Sorride Guido Volpe quando il 5 Zeus arriva alla rotonda di piazza degli Arcipelaghi: lui, turista torinese in vacanza con moglie e figlia, è salito sul bus in piazza Matteotti. E, viaggiando sulla preferenziale, ha superato la colonna di auto che viaggia verso il Poetto. Il bus rallenta proprio in quel punto perché deve farsi largo nella giungla di lamiere. «Mi spieghi», chiede, «perché in tanti vanno al mare in auto?». Pigrizia per alcuni. L'alibi dei figli e di tutto l'occorrente da portare in spiaggia per altri. Volpe mostra il suo carrello da spiaggia nel quale sono sistemati i giochi per la figlia, l'ombrellone e anche una borsa termica. «Un investimento di trenta euro per evitare tanti problemi», spiega.
LE ALTERNATIVE Rispetto al passato sono scomparsi 120 parcheggi ai quali si aggiungono tanti altri “stalli fantasiosi” (e passibili di multa). Ma, soprattutto, il Poetto è tornato a essere frequentato anche da gente che non ci metteva piede da anni. E allora, se proprio non si vuole rinunciare all'auto, ci sono solo tre alternative: andare in spiaggia all'alba, armarsi di pazienza e aspettare che qualche spazio si liberi, scegliere zone meno frequentate dove è possibile trovare un posto.
I PARCHEGGI Alle 11 la Prima fermata diventa quasi off limits: parcheggiare l'auto? Un'impresa titanica. Nello sterrato che precede l'ingresso a Marina Piccola è un miracolo di integrazione: parcheggiatori (abusivi) italiani e stranieri inventano improbabili stalli. Qualcuno, esasperato, ci sta e, lasciato l'immancabile obolo, si dirige verso la spiaggia. Altri non si fidano e continuano la ricerca. È un'autentica caccia al tesoro: se si libera un parcheggio scende qualche passeggero dalle auto per “tenere il posto”. I litigi, fortunatamente senza conseguenze, a parte lo sfoggio di tutto il turpiloquio cagliaritano, sono costanti.
I VIGILI URBANI Qualche automobilista tenta di fare il finto tonto: entra nelle strade che costeggiano il litorale e parcheggia lì. Dimenticando un particolare fondamentale: quella è una zona a traffico limitato, gli stalli sono riservati ai residenti. E i vigili urbani sembrano quasi Pinocchio nel Paese dei balocchi. Niente da dire, comunque: i cartelli indicano chiaramente che quegli spazi sono riservati.
IL LIDO E, figurarsi, se non sono “riservate” le strisce pedonali. Ma, davanti al Lido, anche quelle vengono occupate (e gli automobilisti - giustamente - sanzionati). C'è chi si infuria. E chi la prende con filosofia. Alcune auto sembrano parcheggiate in doppia fila: in realtà, dentro c'è un'occupante che legge il giornale e aspetta pazientemente che si liberi un parcheggio. La stessa scena si ripete anche nella zona dell'ippodromo. Con un un variante: l'attesa è meno gradevole dal momento che non ci sono alberi e, dunque, l'auto resta al sole.
L'OSPEDALE MARINO Ma è davvero così difficile arrivare al Poetto in auto? A guardare anche la strada che costeggia l'idrovora parrebbe di sì. Ma, qualche metro più avanti, c'è il grande sterrato tra l'ospedale Marino e l'Ottagono. Decine, centinaia di auto anche lì. Ma basta fare un piccolo giro tra i corridoi che si creano tra gli stalli per trovare, nel giro di pochi, pochissimi minuti, uno spazio dove lasciare la propria auto. Certo, non è la zona più frequentata del litorale. Ma davvero si può pretendere di più in una calda domenica d'agosto?
Marcello Cocco