Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, rivoluzione nel 2017

Fonte: L'Unione Sarda
1 agosto 2016

L'assessora all'Innovazione tecnologica parla dei progetti e replica alle accuse

 

Medda: nel Pd mi criticano ma rappresento il partito

«Conosco le critiche ma rifiuto di buttare benzina sul fuoco». Contro Claudia Medda cannoneggiano dallo schieramento di centrosinistra. La neo assessora a Innovazione tecnologica, Comunicazione e Decoro urbano è accusata di aver usurpato una poltrona del Partito democratico. E per soprammercato le imputano anche un'inesperienza conclamata. Lei tenta di schivare le bordate e taglia corto: «Preferisco occuparmi dei problemi della città».
Trentanove anni, bancaria (in aspettativa) e avvocato, il 6 luglio ha debuttato nell'insidioso mondo dell'amministrazione pubblica. «Ci sono stati tanti assessori nelle mie condizioni. Penso che siano importanti soprattutto competenze e capacità. In certi casi, poi, l'inesperienza può essere un vantaggio perché consente di affrontare i problemi scevra da condizionamenti».
Il segretario cittadino, Nicola Montaldo, sostiene che in Giunta il Pd è rappresentato solo da Fadda e Marcialis.
«Non voglio entrare in questo dibattito. Io la tessera del Pd ce l'ho. Queste polemiche non mi interessano, non fanno bene neppure al mio partito che è fin troppo litigioso. A me interessano i cagliaritani».
Chi rappresenta?
«Il partito democratico».
Sicura?
«È vero che alcuni si riconoscono nella mia nomina, è altrettanto sicuro che altri non siano d'accordo. Lavoriamo, questo è l'importante».
Avrebbe preferito un altro assessorato?
«Sono deleghe adeguate ai miei interessi e alle mie attività. Non ho mai fatto valutazioni su altri assessorati».
Quali sono le sue competenze?
«Ho curato per molti anni le relazioni esterne per la banca per la quale lavoro, mi sono occupata di comunicazione politica per il partito - nella segreteria di Silvio Lai ero responsabile regionale della comunicazione - e sono impegnata con la community nazionale del partito. Nelle questioni legali mi saranno utili anche le conoscenze giuridiche».
Pensa di avere nemici?
«Spero di no, al massimo qualche invidia».
Appalto per i rifiuti al via nel?
«Presumibilmente nei primi mesi del 2017. Durerà ben sette anni, il cambiamento sarà notevole ma graduale. Nel primo periodo il porta a porta sarà abbinato ai cassonetti, con le isole ecologiche accessibili solo ai residenti per evitare conferimenti abusivi».
Ha la delega alla comunicazione istituzionale: cosa farà?
«Comunichiamo ai cittadini quotidianamente ciò che l'Amministrazione fa in tutte le sue articolazioni. È importante favorire un dialogo anche in senso inverso, cioè per le informazioni che partono dai residenti dirette verso il Municipio».
Come?
«Lo chiamerei whatsurp . Mi spiego. Un cittadino scende per strada e non trova il cassonetto, comunica il problema e magari gli viene risposto in tempo reale che per lavori in corso il cassonetto è stato spostato di cento metri».
Lei gestisce la Protezione civile: è vero che domenica all'arrivo dei migranti non c'era nessun rappresentante del Comune?
«No, c'era l'assessore alle Politiche sociali, io sono arrivata nel pomeriggio».
Piazza Matteotti?
«Il problema è prima di tutto umanitario. Cagliari mostra tutta la sua solidarietà. Spero che da lì i migranti vadano via innanzitutto per loro, ci sono problemi di igiene e dignità. Il Comune si sta occupando della pulizia del suolo».
La Regione e le Ferrovie dello Stato fanno ciò che devono?
«Non posso entrare nel merito delle competenze altrui. Ognuno risponde del proprio operato davanti ai cittadini».
In caso di allerta meteo chiuderà le scuole com'è avvenuto recentemente?
«Sì, preferisco una giornata in meno di scuola che mettere in pericolo la vita dei ragazzi».
Cosa farà per l'Agenda digitale?
«Oggi solo il dieci per cento dei cagliaritani usa i servizi comunali online. L'obiettivo è mettere in comunicazione scuole, università, tribunali, ospedali e ogni centro utile ai cittadini, che avranno un'identità e una casa digitale».
Progetti per Cagliari?
«Ci stiamo lavorando».
Un esempio?
«Siamo stati selezionati tra le cinque città campione per la sperimentazione della banda ultra larga in ogni quartiere. Nell'ambito turistico immagino un' app che verifichi le scelte dei vacanzieri per adeguare la nostra offerta turistica».
La pecca più grande di Cagliari?
«Non c'è nulla che mi disturba particolarmente. Ci sono margini di miglioramento, questo è sicuro».