Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Senza cultura c'è barbarie

Fonte: L'Unione Sarda
1 agosto 2016

Il sovrintendente Da venticinque anni al timone di importanti istituzioni musicali

 

 

Claudio Orazi e il progresso della nostra società 

 

« P untare in alto» e «fare gioco di squadra». A Claudio Orazi, sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, questi due concetti stanno molto a cuore, tanto da tornarci su più volte nell'imminenza di “Una notte all'opera”, appuntamento musicale in programma stasera alle 21 nel sagrato della chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Santu Lussurgiu, con la conduzione di Anthony Muroni, direttore de L'Unione Sarda.
Nato a Macerata nel 1959, da venticinque anni al timone di importanti istituzioni musicali (quali lo Sferisterio di Macerata, l'Arena di Verona, il teatro Verdi di Trieste), Orazi presenta così l'iniziativa: «Tra le espressioni artistiche concepite dall'uomo, l'opera lirica è forse la più grandiosa e complessa. L'universalità e la modernità del messaggio che essa racchiude è la prima ragione di un successo che dura da secoli. Il melodramma italiano è patrimonio di tutti, l'idea è quella di portarlo anche a casa di chi vive distante dai centri che ospitano i teatri d'opera». In tal senso, il sovrintendente del Lirico rimarca l'importanza «della copertura radiofonica dell'evento da parte di Radiolina. Grazie alla radio la musica può arrivare ovunque, e la diretta è il suggello dei frutti della sinergia tra il teatro, il gruppo editoriale de L'Unione Sarda, le istituzioni e il territorio. Così, giocando di squadra con originalità, oculatezza e gusto, la cultura può appuntarsi tra i fiori all'occhiello della Sardegna, anche in chiave turistica. La magia dei luoghi dell'isola è senza pari, la fusione con la grande musica può destare l'attenzione del mondo».
Dunque non è vero che Bellini e Puccini sono pane per i denti dei soli loggionisti. «Non scherziamo. Senza cultura c'è barbarie, e la vocazione essenziale del teatro d'opera è quella d'essere volano di aggregazione e di progresso della società. Perché ciò non venga mai meno, però, occorre guardare al futuro, sperimentare formule alternative e stimolanti anche per i più giovani, i futuri frequentatori dei concerti e delle recite».
Il programma di “Una notte all'opera” (che tornerà venerdì 5 al Forte Village di Santa Margherita di Pula e martedì 9 a Fonni, con inizio sempre alle 21) prevede l'esecuzione di arie e duetti dalle pagine più belle di Turandot, Traviata, L'elisir d'amore, La bohème. «Capolavori immortali, proposti secondo un format snello e interpretati da Maria Teresa Leva ed Emanuele D'Aguanno, cantanti impegnati in queste settimane al Lirico nelle recite fuori abbonamento della Traviata di Giuseppe Verdi», spiega Orazi. «Quindici repliche in piena estate, una sfida coraggiosa che stiamo vincendo. Il merito va diviso tra tutti i comparti lavorativi del teatro, lo sforzo è stato notevole ma solo mirando al top si fa il salto di qualità».
Il sovrintendente è un tipo ambizioso: «Pur con budget non faraonici, il Lirico punta all'eccellenza in Italia. In questo senso, stiamo lavorando a progetti di respiro ancora più ampio per il prossimo futuro, badando nel contempo a rafforzare le intese con le altre realtà musicali cittadine, le aziende leader e la Regione. La cultura va sostenuta, è irrinunciabile in un paese civile, ma noi addetti ai lavori dobbiamo fare appieno la nostra parte».
Claudio Orazi sfoglia il libro dei sogni (oltre a quello già scritto, “Lo sguardo riflesso”, presto in libreria): «Una proposta artistica e culturale concepita e realizzata in Sardegna, da portare in giro per il mondo». Come la produzione cagliaritana de “La campana sommersa”, che il 31 marzo 2017 debutterà alla New York City Opera? «Per esempio», sorride il sovrintendente. E “Una notte all'opera?”. «Un eccellente punto di partenza».
Fabio Marcello