Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il turista: ho speso 20 euro

Fonte: L'Unione Sarda
1 agosto 2016


Visita fai-da-te di un ucraino a Castello e Marina - Nessun acquisto a parte l'aperitivo, poi pranzo con panino, birra e caffè

 


Welcome to Cagliari : ore sette, i giganti dei mari sono attraccati, mezz'ora dopo ha inizio l'avventura. Alex Uavorskyi, ucraino, 33 anni, è tra i primi a mettere piede sull'Isola.
Pochi passi lungo la passerella di metallo che separa il mondo galleggiante dalla terra ferma, qualche minuto per salire sulla navetta, gimkana tra un centinaio di tir parcheggiati, ed eccolo al terminal. La gara per accaparrarsi i novemila croceristi arrivati da mezzo mondo scatta in simultanea. E uscirne indenne è quasi impossibile. Le opzioni sono tante: c'è la passeggiata in carrozza tra le strade di Castello, il city tour a bordo del pulmino scoperto diretto al Poetto, oppure il trenino turistico che in quarantacinque minuti porta alla scoperta di tutti i monumenti cittadini. Roba da fare invidia pure al pendolino potenzialmente veloce, con la garanzia che non si fermerà. Oltre ai pacchetti con le mete alternative venduti a bordo. L'alternativa è il fai-da-te. «Meglio non dipendere da nessuno e non avere orari da rispettare, se non quello di imbarco», sentenzia Alex, in inglese.
CASTELLO E MONUMENTI Panama calcato sulla testa e macchina fotografica - d'ultima generazione - tra le mani, la prima tappa è Castello. Armato di coraggio e di bottiglietta d'acqua pronta all'uso inizia la scalata, sfidando gli oltre trenta gradi di mezza mattina. Tra le stradine strette rinchiuse tra le mura, il richiamo della cultura è forte. Resistere è difficile. «Castello is magic», commenta. Di scegliere tra la cattedrale, il Palazzo Viceregio e la Cittadella dei musei non se la sente. «Tutto meraviglioso, soprattutto il panorama. Cagliari vista dall'alto è davvero suggestiva». Piccola sosta al bar per un aperitivo («ho speso sette euro, mi sembra un prezzo onesto rispetto ad altre città turistiche che chiedono cifre folli»), attraversata la Torre dell'Elefante prosegue verso il Bastione. Purtroppo ancora inagibile. «Mi ha colpito il fatto che ci sono tanti cantieri. Ma forse è un bene, evidentemente lavorano per migliorare ciò che non va», osserva con l'aria di chi nella vita ha scelto la strada del bicchiere mezzo pieno.
PROVA FALLITA Qualche minuto dopo le undici la mezza idea di fare qualche acquisto si scontra con la dura realtà: le serrande di parecchi negozi sono abbassate. L'appello - accorato - delle associazioni di categoria e dell'assessore competente, che poco prima del grande arrivo avevano quasi pregato i commercianti di aprire le attività, sembra essere caduto nel vuoto. Almeno per metà. «Certo non è molto piacevole per chi arriva in città trovare quasi tutto chiuso», commenta. «Non è una bella accoglienza, soprattutto se si parla di una città turistica come Cagliari che dovrebbe coccolare in ogni modo i suoi visitatori», dice con tono amareggiato. «Devo ammettere che non avevo intenzione di fare grandi acquisti ma se anche l'avessi avuta non avrei potuto». Rapida passeggiata in via Manno sfidando la colonnina che continua a salire senza pietà e poi dritto per via Garibaldi. Dopo una toccata e fuga al Terrapieno, con nota di demerito per la sfilza di scritte sui muri: «Danno un senso di degrado, ma non è sicuramente un problema solo di Cagliari».
PRANZO ECONOMICO A mezzogiorno il richiamo della fame ha sopravvento su quello di cultura. Alex, come la maggior parte dei croceristi, ripiega su un pranzo economico. «Panino, tramezzino, birra e caffè». Totale: «Tredici euro e servizio impeccabile, non c'è niente di cui mi possa lamentare. Se non il caldo, ma non saprei a chi rivolgermi per reclamare», ironizza. Il tempo scorre veloce, anche per chi è in vacanza. E le regole per i naviganti sono chiare: alle 14,30 tutti a bordo. Niente concessioni o sgarri, i ritardatari restano a terra. Un'occhiata all'orologio e via al percorso inverso. Largo Carlo Felice, via Roma ed eccolo di nuovo al terminal. «Cagliari è bella, peccato che non offra granché. Fatta eccezione per i monumenti resta ben poco». L'assalto dei novemila doveva essere un test: mentre le navi si allontanano dal porto fino a essere inghiottite dall'orizzonte, la sensazione è che la prova non sia superata. Cagliari città turistica? Rimandata a settembre.
Sara Marci