Montaldo: programma e referendum le priorità - Il segretario rileva la “modesta presenza dem nell'esecutivo”
Il segretario cittadino indica obiettivo, tempi e strategia: «Sarà un Pd esigente e propositivo, con un ruolo, fin da subito, di stimolo per il lavoro della Giunta». Incassati a Sassari (firma del Patto per la Sardegna) i ringraziamenti del premier Matteo Renzi e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti per la vittoria elettorale del centrosinistra al primo turno, Nicola Montaldo si rituffa nella politica cagliaritana con un'agenda fitta di buoni propositi. «Si avvicina il referendum, il lavoro da fare non manca».
SCONTENTI Le polemiche sulla scelta della sede sassarese della Asl unica e sulla decisione di firmare nella città turritana il “Patto per la Sardegna” costituiscono gli argini di un tracciato che vede il Partito democratico impegnato “con grande energia” nella politica cittadina e nel referendum d'autunno. Non sono pochi gli scontenti e i mal di pancia.
IL CAMBIAMENTO «Pensiamo che Cagliari sia la Regione», dice Montaldo. «Era dai tempi di De Gasperi, 1948, che Sassari non riceveva la visita di un presidente del Consiglio». Perché stavolta? «Il sindaco di Sassari Nicola Sanna in questo momento è molto vicino al cambiamento che sta facendo il Governo sulle grandi riforme. Il Patto per il Sud interpreta questo rapporto tra Regione, Stato e autonomia locale». C'entra anche il referendum? «Il sindaco di Sassari, come Francesco Pigliaru, sono portatori di questo cambiamento che il Governo e il Pd stanno proponendo».
I RAPPORTI C'è incomprensione tra il Pd e il sindaco Massimo Zedda? Montaldo: «Chiarisco che il Pd di Cagliari, della Giunta e delle poltrone, non si è mai interessato. È l'ultimo dei problemi. Anche il sindaco, riferendosi al Pd, ne ha dato atto parlando di generosità. Con Zedda non ne abbiamo mai parlato e i rapporti sono sempre buoni». Perché il partito avverte l'esigenza di sottolineare il suo ruolo di stimolo? «Per il Pd, adesso, le cose fondamentali da fare sono due: attuare il programma e il cambiamento, e lavorare per il referendum. Sul quesito costituzionale ci aspettiamo che il sindaco, che doveva leggersi il contenuto della riforma, sia d'accordo con l'ipotesi di cambiamento del Paese che noi intendiamo proporre, di cui il referendum rappresenta uno degli elementi essenziali. Noi siamo per il sì. A settembre - ne discutevo con i vertici del partito nazionale - verranno in città ministri e giuristi per confrontarsi sul tema del referendum».
IL MOTORE Le dichiarazioni programmatiche del sindaco dovrebbe essere pronte per la ripresa dopo la sosta d'agosto. «Il Pd è stato il motore del programma che Italo Meloni ha scritto in prima persona. In segreteria ho ringraziato tutti coloro che hanno partecipato. Ora ci aspettiamo che quanto inserito nel programma e annunciato agli elettori venga realizzato». Una delle voci-guida: «Due anni fa, quando sono diventato segretario, dissi che aspettavo l'adeguamento del Piano urbanistico al Piano paesaggistico regionale. Attendo ancora. Ci aspettiamo anche che il Poetto diventi un centro di sviluppo del turismo, non soltanto il paradiso dei b&b». Sul futuro dell'ex Marino, per citare un esempio, il sindaco ha criticato l'immobilismo della Regione. «La Regione è d'accordo con il nostro programma. Il problema è l'affidamento a un proponente che non ha previsto un albergo. Ma questa fase si sta chiudendo e ci sarà una nuova gara. Bisogna rispettare tempi e leggi. La volontà della Regione di lavorare nella nostra stessa direzione c'è. Il presidente Pigliaru è molto attento a quanto accade a Cagliari».
DIPARTIMENTI Deriva da quanto detto l'atteggiamento di vigile attesa del Pd? «La modesta rappresentanza del Pd in Giunta comporta da parte del partito un ruolo maggiore, assieme al gruppo di consiglieri comunali. Penso a un atteggiamento attivo, positivo, di proposta. Abbiamo discusso in segreteria di costituire dei dipartimenti specifici, coinvolgendo delle personalità importanti della città sui temi fondamentali degli assessorati». La scelta della Asl unica a Sassari intacca la centralità della Città metropolitana? «Anche che i consiglieri comunali hanno cercato di contrastare questa riforma. Ma il Consiglio regionale decide. Non va bene per Cagliari ma dobbiamo accettarlo. La riforma è importante, spero non diventi argomento di discussione soltanto il trasferimento di una sede burocratica».
Pietro Picciau