Rassegna Stampa

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Con Delogu una politica in cui prima si è uomini e poi politici

Fonte: web Ad Maiora Media
28 luglio 2016


“Quando abbiamo iniziato ad amministrare Cagliari non sapevamo cosa fare, ma sapevamo cosa non dovevamo fare e mai l’abbiamo fatto!” Ho sentito ripetere centinaia di volte questa frase da Mariano Delogu, il Sindaco di Cagliari. A diciannove anni, fu per lui il mio primo voto alle Amministrative e coincise con un’esaltante vittoria, che per noi, missini condannati al ghetto politico ancor prima di nascere, fu una straordinaria ‘maestralata’ di libertà. A me, poi, quel signore lì stava simpatico: era avvocato ed era appassionato di calcio, amava la città come mio padre. Lo avrei voluto sindaco a vita solo per questo ricordo che evocava in me.

Diceva che non sapeva cosa fare, ma, a differenza dei tanti attoruncoli che affermano di avere una ricetta per tutto, lui di opere ne ha fatte tante, trasformando letteralmente la città. Non era un missino, non lo è mai stato, ma era onesto, decisionista, competente e questo lo rendeva un modello di amministratore di Destra, quella vera. Non aveva bisogno di urlare ‘onestà’, la praticava nel quotidiano. L’onestà del fare, di realizzare opere importanti e non di stare fermi a dire che noi siamo migliori degli altri. Dodici anni dopo quel mio primo voto, sono diventato consigliere comunale e Delogu era coordinatore del mio partito, Alleanza Nazionale. Di quel periodo ricordo la generosità e la disponibilità nel dare consigli, sempre all’insegna dell’interesse collettivo e del suo grande amore per la città. “Avvocato, posso parlarle?” Cinque minuti dopo ti accoglieva in studio, in quella stanza ornata da mille ricordi della vita da avvocato, da presidente del Cagliari, da sindaco.

Una volta, un po’ incazzato, tra le varie notizie, gli raccontai dell’attacco di un alleato un po’ nervosetto. Mi restituì il sorriso perché alla fine del mio racconto, ironizzò sul soggetto con un “Ih, che carino!”, che subito lo aveva riportato alle sue dimensioni reali e ridimensionato anche il mio risentimento. Ricordo in particolare una telefonata. “Buonasera, sono Alessandro Serra. Siamo in Consiglio comunale e la seduta è sospesa. La sto chiamando per correttezza, perché lei è il nostro coordinatore e vorrei condividere la linea da tenere, perché su questo voto la maggioranza si spacca. Questa delibera sull’accordo con la Regione per Sant’Elia è una porcata. Soru dice che si migliora la vita del quartiere, ma in realtà vogliono colare fino a 1 milione di metri cubi di cemento. Se ci fosse un minimo di beneficio per gli abitanti, ingoierei anche il rospo, ma è solo speculazione e non la voto neanche morto. Magari oggi perdiamo con i numeri, ma tra 20 potremo dire che noi abbiamo votato contro e continuare a guardarci allo specchio”. Risponde lui: “Ma non c’è la possibilità di modificarla, di farli ragionare?” Io: “No, le ho provate tutte”. Delogu: “Allora mandali a fanculo e vota pure contro”. Era quello che volevo sentirmi dire e sono felice che quella volta non mi abbia deluso. Votammo contro e, per la cronaca, successivamente anche il sindaco Floris non ratificò quell’accordo. Ecco cosa ci lascia Mariano Delogu: una politica in cui prima si è uomini e poi politici. Uomini con dei principi saldi, il coraggio di decidere e di farlo anche quando si rischia di pagare un prezzo alto per la propria determinazione.

Alessandro Serra

(admaioramedia.it)