Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari ha il nuovo terminal: mai più i croceristi “senzatetto”

Fonte: L'Unione Sarda
22 luglio 2016

Inaugurato il punto di accoglienza, previste quest'anno trecentomila presenze in città 


Due terminal crociere diversi e lontani tra loro, ma un solo molo nel quale è possibile far attraccare le navi più grandi: quelle che portano in città il maggior flusso di contanti e strisciate di carte di credito nelle dodici ore di sosta della nave in porto, insomma. Cagliari lascia (nel senso che non lo utilizza per i turisti) il terminal realizzato anni fa al Molo Ichnusa, di fronte a un fondale insufficientemente profondo. E raddoppia (cerimonia ufficiale ieri alle 20) al Molo Rinascita, con un nuovo terminal più piccolo che però, finalmente, è utilizzabile anche al servizio dei mastodonti del mare.
I COSTI Ma alle feste non si portano i rimpianti, tanto più perché il nuovo terminal, ai contribuenti, non è costato nemmeno un euro. Ne ha invece sborsati ottocentomila la società Cagliari cruise port, di proprietà del gigante delle crociere Royal Caribbean e di Venezia terminal passeggeri, mentre di recente è uscita dalla compagine la grande agenzia marittima Aloschi & Bassani. Ccp gestirà l'attività del terminal in concessione per quindici anni dopodiché, se non sarà confermata, la stessa Cagliari cruise port sarà libera di smontare la struttura o di cederla a chi le subentrerà.
I NUMERI Il nuovo terminal crociere è vasto diecimila metri quadrati, 450 dei quali sono il terminal vero e proprio. Le aree coperte raggiungono i mille metri quadrati. In cambio di ottocentomila euro, l'ha realizzato l'impresa Promostand di Regalbuto (Enna), mentre la struttura vera e propria è opera dell'Europlast di Bologna. «Solo per realizzare il basamento», precisa l'architetto della Promostand, Davide Famà, «è stato necessario un mese e mezzo
I TEMPI È seguito rinfresco, ieri sera, come in ogni inaugurazione che si rispetti. È preceduto un lustro, prima di ieri, per giungere al brindisi. «Volevamo realizzare il terminal in due anni», sospira Ana Karina Santini, presidente di Cagliari cruise port, «non è stato possibile». Si rincuora invece il commissario dell'Autorità portuale Roberto Isidori (è anche il comandante della Capitaneria): «Da quando hanno ricevuto l'ok per il nuovo terminal, l'hanno tirato su in appena sei mesi qui al Molo Rinascita». E l'altro, più grande e lussuoso ma in un punto profondo sette metri, mentre il pescaggio delle mega-navi da crociera può raggiungere i dodici metri? «Sarà utilizzato come centro polifunzionale, ad esempio per mostre e convegni», spiega Isidori, «oltre che come terminal per le navi da crociera piccole e medie, quando c'è un picco di traffico».
INTERNAZIONALE I porti del Mediterraneo aderiscono all'associazione Medcruise, presieduta dal croato Kristijan Pavic: «Cagliari fa bei numeri», assicura, «perché è al centro e perché il Magreb è tagliato fuori dalle crociere dopo gli attacchi terroristici. Però parlatevi tra privati, istituzioni, associazioni: l'azione per i croceristi dev'essere coordinata». Se dà questo consiglio, un motivo dovrà pur averlo.
Luigi Almiento