Rassegna Stampa

Il Sardegna

Le prime note del Festival

Fonte: Il Sardegna
21 aprile 2009

Al Lirico per Sant'Efisio Domani il “Semën Kotko” di Sergej Prokof’ev inaugura il cartellone della stagione lirica e di balletto 2009. Il ricavato sarà devoluto ai terremotati. di Anna Brotzu

Amore e Rivoluzione per un capolavoro da riscoprire. Sarà il Semën Kotko di Sergej Prokof’ev ad inaugurare domani alle 20.30 al Lirico di Cagliari l’interessante e variegato cartellone della stagione lirica e di balletto 2009 con un evento nel segno della solidarietà, dato che l’incasso della serata sarà devoluto in favore dei terremotati d’Abruzzo. L’opera in cinque atti e sette quadri ispirata a una novella di Valentin Kataev (che firma anche il libretto a 4 mani con il compositore), Io, figlio del popolo lavoratore, e incastonata tra recital, incontri e concerti del IX Festival di Sant’Efisio, rappresenta il riuscito tentativo di sposare folklore e avanguardie, sperimentazione teatrale e ricerca sonora. Echi della tradizione e della musica popolare ucraina s’intrecciano a più ardite invenzioni e aspre dissonanze, in un avvincente affresco in cui recitativi e melodie che sottolineano il carattere dei personaggi lasciano il posto a scene concitate e improvvisi crescendo, laddove il ritmo della narrazione si fa più incalzante e vivace. RAPPRESENTATA per la prima volta allo Stanislavskj di Mosca il 23 giugno 1940, l’opera che nelle intenzioni dell’artista avrebbe dovuto tradurre il “realismo socialista” in musica, anche grazie alla regia di Mejer-chol’d (arrestato per ordine del regime prima del debutto), non sfuggì (come già la “Lady Macbeth” di Šostakovic) all’accusa di “formalismo”. Proprio le qualità estetiche che ne sancirono la scomparsa fino al 1957 son all’origine dell’allestimento cagliaritano, in coproduzione con il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo: la regia di Yuri Alexandrov e la direzione di Alexander Vedernikov (del Bolshoi di Mosca) alla guida dell’orchestra e del coro della fondazione, e di un cast internazionale restituiranno la temperie culturale dell’Europa nel ‘900. Sequenze quasi “cinematografiche” costruite sul filo delle note evocano la storia del giovane contadino Semën (Mikhail Gubski) che tornato al villaggio si scopre ingannato dal futuro suocero Tkacenko (Gennady Buzzubenkov), il quale gli preferisce un ricco possidente, sullo sfondo di una patriottica guerra di liberazione.. con (possibile) lieto fine. Info: 070.4082230 e (BES) 800.881188. Biglietti: da 10 a 70 euro.¦ 54 milioni di euro nel Bilancio 2009». Anselmo Piras minimizza: «Il galateo non ha nessun copyright», spiega l’assessore, «oltretutto le regole del buon comportamento sono quelle. Tuttavia preferisco non entrare nel merito della questione. Ripeto. Quello che conta è l’insieme », prosegue Piras, «anche sorridendo occorre far capire che certe regole vanno rispettate ». ¦