Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Consiglio? È diventato un optional

Fonte: La Nuova Sardegna
21 aprile 2009

MARTEDÌ, 21 APRILE 2009

Pagina 2 - Cagliari

COMUNE


In 4 mesi 12 delibere: qualche regolamento e variazioni urbanistiche




CAGLIARI. Le commissioni consiliari hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo: quella alle Finanze, innanzi tutto, in quanto il bilancio 2009 dovrà essere approvato entro fine maggio. Poi quella all’Urbanistica col piano di zona di su Stangioni, il piano quadro del cento storico e il piano unitario del lungomare. Nello stesso tempo, però, stando al sito del Comune, sino ai primi di marzo il consiglio comunale ha approvato solo sei delibere. Mentre sino a metà dello stesso mese le delibere varate dalla Giunta sono state quarantotto.
Indubbiamente molti atti amministrativi devono esser appovati solo dall’esecutivo. Altri sono di competenza esclusiva dei funzionari. Ma la sproporzione è evidente. Soprattutto se si considera che gli atti di competenza dell’assemblea riguardano in prevalenza gli indirizzi, i regolamenti e gli atti urbanistici. Più di una volta i consiglieri, quelli dell’opposizione in oprimo luogo ma anche della maggioranza, hanno lamentato di essere costretti a non lavorare per le pochissime delibera di Giunta che arrivano in Consiglio per l’aprovazione. Inoltre, va detto, che dai primi di marzo (data in cui si ferma la registrazione delle delibere da parte del sito del Comune) sono stati approvati alcuni atti urbanistici (tre pareri preventivi per le «Bs3*», le aree ex servizio ora lottizzabili, e una variante), il piano di perimetrazione per il rischio idrogeologico e il regolamento dei mercati agricoli.
«A parte i ritardi nella registrazione delle delibere - spiega Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consilgio comunale - per molto tempo abbiamo denunciato che l’assemblea veniva, e viene, sottoutilizzata e che spesso si decide fuori dal Consiglio e, a volte, dallo stesso consiglio. Se noi in assemblea votiamo poche delibere è perchè queste non arrivano. Ultimamente la Giunta ha mostrato iperattività, ma tutto deve essere discusso nelle commissioni». Sul fatto che il lavoro sia stato poco, Ugo Storelli (capo gruppo di Foza Italia) aggiunge che non ci si deve «dimenticare il periodo elettorale. Allora c’era stato una specie di accordo, pur con qualche voce dissenziente, tra i vari gruppi per rallentare le sedute, visto l’alto numero di candidati. L’obiettivo era quello di impedire che vi fossero strumentalizzazioni o questioni importanti venissero approvate da un’assemblea ridotta. Inoltre per diverso tempo non sapevamo se il sindaco Emiio Floris si sarebbe candidato e anche questo problema ha comportato ritardi. Ora dobbiamo recuperare il tempo perduto».
La protesta per l’emarginazione del ruolo del Consiglio è generalizzata. «Per un certo periodo - sottolinea Giorgio Adamo, Forza Italia - sono arrivate poche delibere dalla Giunta. Poi non dimentichiamo le elezioni». A qualcuno è sembrato che «più di una volta l’assemblea fosse diventata un optional», afferma Massimo Zedda (La Sinistra). Posizione fatta propria anche da Aurelio Lai (Uds).
Massimiliano Tavolacci (Udc, presidente della commissione all’Urbanistica) tiene a precisare che «in questo momento le commissioni stanno lavorando perchè sono arrivati molti problemi importanti (dal piano strategico al piano quadro del centro storico) che richiedono una istruttoria adeguata. Inoltre da quando si è sbloccato il piano paesaggistico, le pratiche urbanistiche ed edilizie stanno marciando più spdite». (r.p.)