Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Croceristi disinformati: «Bello, ma dove siamo»?

Fonte: L'Unione Sarda
11 luglio 2016

C'è chi crede di essere in Sicilia e chi scambia il Municipio per la Cattedrale

 

 

 

Città strana, Cagliari. Appena sbarcati dalla nave da crociera, alcuni turisti si stupiscono che il parroco della Cattedrale non si faccia chiamare “don”, bensì “Signor sindaco”.
E poi non si trova quel vino di mirtilli tanto decantato dagli amici che hanno fatto una vacanza a Villasìmius (così accentata), e non c'è una barca che ti faccia circumnavigare l'Isola in poche ore.
Soprattutto, se chiedi di condurti nei paesi dei mafiosi per vederne uno, 'sti maleducati di Cagliari ti ridono in faccia.
GLI EQUIVOCI Vaglielo a spiegare, che Zedda non è un parroco fuori dai canoni: semplicemente, quel palazzo bianco è il Municipio, non la Cattedrale. E poi, sarebbe meglio chiedere un liquore di mirto: da queste parti, i vini di mirtilli non hanno grande fortuna.
E prova a dirglielo, che se la nave da crociera ti sbarca alle 8 e riparte alle 17, per fare il periplo della Sardegna serve un missile, non un motoscafo. E, più che ogni altra cosa, come glielo dici che questo posto è sì un'isola ma si chiama Sardegna, non Sicilia, quindi cercare i picciotti mafiosi è un'operazione senza speranza?
I CROCERISTI Ristabilire la verità è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare. Spetta alle guide laureate dell'Ufficio turistico del Comune, che si trova all'ingresso del Municipio. Rimettono i croceristi sulla retta via in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.
«Spesso i croceristi sono impreparati», spiega la funzionaria responsabile, Luisa Besalduch, «nel senso che, tappa dopo tappa, sono sbarcati in città senza che nemmeno abbiano capito quale sia, questa città.
Eppure, sulle navi si organizzano brevi meeting sulla meta successiva o, quantomeno, si forniscono guide e depliant».
Chi non li legge, dà libero sfogo alla fantasia e può credere, anzi lo fa, di essere ovunque. Corleone compreso.
LE RICHIESTE «Sia chiaro», precisa Besalduch, «non sono così i croceristi, bensì solo alcuni di loro, mentre altri sono molto interessati alla città e ai suoi abitanti, particolarmente i tedeschi. Certo, mediamente chi sceglie Cagliari come meta, e non ci si ritrova solo perché la nave da crociera fa tappa qui, è certamente più informato e interessato, sa dov'è e vuole saperne di più».
Le escursioni a San Sperate vanno molto bene, quelle al nuraghe di Barumini assai di meno: i collegamenti dell'Arst non consentono di andare e tornare in tempo per l'imbarco nella nave da crociera.
E, per tutti, una domanda ricorrente: «Ma perché non è possibile andare in Costa Smeralda e tornare in nove ore?». Perché questa non è la Sicilia, vero. Ma nemmeno Carloforte.
Luigi Almiento