Rassegna Stampa

Il Sardegna

I filippini per un posto al sole «Ora vogliamo una consulta»

Fonte: Il Sardegna
20 aprile 2009

L'iniziativa. In duecento hanno partecipato al primo raduno della comunità in piazza Garibaldi

 Incuranti della pioggia per discutere del progetto: un organismo che li rappresenti Tutto è nato dalla visita del console di Manila a Cagliari. In città sono più di mille Sconosciuti, ancor più dei “vicini” cinesi. Ma molto più tenaci nel guadagnare un posto nella società cagliaritana. Come? Attraverso regole e una consulta che esprima la loro voce. Erano oltre duecento gli immigrati filippini che ieri pomeriggio, sotto la pioggia, si sono radunati in piazza Garibaldi. Occasione per raccogliere firme e discutere dell'istituzione di un organismo di rappresentanza, ma soprattutto, pretesto per confermare una coscienza “di gruppo”.
DOCUMENTI E DIRITTI. Vorrebbero contare di più, ma per iniziare basterebbe istituire un info point per i compatrioti in arrivo, che li indirizzi nella giungla burocratica italiano. Ma si tratterebbe solo del primo passo per creare un’orga-nizzazione strutturata, ispirata dalla visita di, Emmanuel Elmo Hernandez, console filippino a Roma, sbarcato in Sardegna quindici giorni fa. «Tutto è nato dopo la visita del console - conferma Elmer Orillo, presidente del “Bisitang konsular sa Cagliari”, il comitato organizzativo per la visita del diplomatico - e così ci siamo radunati in piazza Garibaldi, per decidere se dare vita ad una consulta in grado di coordinare le esigenze della nostra comunità». Intento che è tutto un programma. Nemmeno in Comune si ha la certezza del numero di persone che dal Sud-est asiatico hanno scelto di vivere a Casteddu; il conteggio si complica a causa del mancato rinnovo dei permessi di soggiorno. Sarebbero un migliaio, il 60 per cento dei quali concentrati a Villanova. Lo sanno bene gli abitanti di piazza San Domenico che ogni pomeriggio passano accanto alle famigliole filippine in relax sulle panchine. Altri preferiscono la Marina: i ragazzi dagli occhi a mandorla frequentano l'oratorio di via Sant’Eulalia, ma soprattutto per tirare canestri al campo di basket. L'identikit professionale è noto: quasi tutti colf, badanti, e operai, costituiscono una comunità unita e molto religiosa. Filippino è il viceparroco di San Bartolomeo, padre Saul Maquinto. «Puntiamo a darci un regolamento, ma anche a fare un sorta di censimento - prosegue Orillo, un po' leader un po' consulente burocratico per l'intero gruppo - e organizzare un ufficio che diventi punto di riferimento per passaporti, permessi di soggiorno e documenti vari. Cercheremo anche una sede visto che attualmente siamo costretti a radunarci in piazza. Che, per fortuna, è gratis». Un primo passo verso il riconoscimento “istituzionale” c'è già stato. A Cagliari il console Emmanuel Elmo Hernandez ha incontrato l’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Edoardo Usai. ¦ EN.NE.