Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Campo Rom, bomba ecologica Sopralluogo dei carabinieri del Noe: si va verso il sequestro

Fonte: L'Unione Sarda
23 giugno 2016

554. Inquinata l'area dove sorge la baraccopoli abusiva: bambini fra topi e rifiuti

 

Una bomba ecologica, danni ambientali incalcolabili forse perenni per un terreno che da anni assorbe veleni di ogni tipo. Il rischio di conseguenze sulla salute delle persone - anche tanti bambini - che vivono nelle baracche e per i residenti dei quartieri vicini che respirano diossina e altre schifezze prodotte dai roghi per bruciare i metalli. Per questo il campo nomadi abusivo sulla strada statale 554 potrebbe essere sequestrato in tempi brevi. È l'ipotesi emersa al termine del blitz di ieri, alle 19, dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe), della compagnia di Cagliari e degli agenti della Polizia provinciale.

CAMPO DEI VELENI L'imponente operazione - si è alzato in volo anche l'elicottero dei carabinieri per controllare che l'operazione si svolgesse in sicurezza - ha permesso di accertare l'inquinamento dell'area dove da tre anni sorge la baraccopoli abusiva: tra casupole e roulotte, rifiuti di ogni tipo (anche liquidi pericolosi, chissà quanti oramai assorbiti dal terreno), una mega discarica a cielo aperto e, tra i bambini scalzi, centinaia di topi. Il blitz di iniziativa aveva anche un'altra finalità: verificare quante persone vivano effettivamente nel campo nomadi abusivo in continua espansione e se tra le casupole si svolgano eventuali attività illecite.

TRA LE BARACCHE Per alcune ore, i carabinieri del Noe, comandati da Angelo Rubechini, e gli agenti della Polizia provinciale, coordinati da Nicola Carboni, hanno analizzato l'enorme montagna di rifiuti sparsi tra le baracche. Una situazione da “emergenza” non solo ambientale ma anche sociale. Nel campo dei veleni infatti scorrazzavano tanti bambini. Dell'identificazione delle persone presenti nelle baracche si sono occupati i carabinieri della compagnia di Cagliari, coordinati da Marcello Pezzi. Tutte le informazioni raccolte, con le ipotesi di reato (forse disastro ambientale), saranno inviate alla Procura con la richiesta del sequestro dell'intera area (di proprietà di privati, anche loro vittime della situazione). Anche i mezzi utilizzati dai nomadi per trasportare i rifiuti potrebbero essere portati via.

LA STORIA DEL CAMPO Dopo l'aggressione a un giornalista e all'operatore televisivo di Tcs, nel settembre dell'anno scorso, il Comune di Cagliari era stato chiaro: «Non può sorgere un nuovo campo abusivo». La baraccopoli invece è ancora lì, su un terreno di privati, e in questi mesi si è anche ingrandito: nuove baracche, altre roulotte e, a notti alterne, il classico rogo per “pulire” il rame da rivendere. Stesso risultato per la discarica sul pendio della collinetta accanto alla Motorizzazione civile, cresciuta a dismisura.

NO DIOSSINA Da tempo i residenti dei vicini quartieri di Mulinu Becciu e Su Planu, con vista sulla strada statale 554, si lamentano e denunciano, con esposti e querele, una situazione insostenibile: «Siamo costretti a respirare diossina, sostanza tossica. Non è giusto: questo abuso deve finire». Una battaglia portata avanti dal comitato “No diossina” di Mulinu Becciu.
Matteo Vercelli