Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I Modà tornano a Cagliari insieme con i Tazenda All’Arena Sant’Elia il 25 giugno per presentare l’ul

Fonte: La Nuova Sardegna
23 giugno 2016


 

CAGLIARI. I Modà tornano all’Arena Sant’Elia, dove si esibiranno il 25 giugno. Ospiti speciali saranno i Tazenda. La band sarà poi il 9 luglio al festival “Moon and stars” di Locarno e aprirà il 14 luglio il “Collisioni Festival” di Barolo. Da venerdì 24, poi, sarà in rotazione su tutti i network “Stella cadente”, il quarto singolo dei Modà estratto dall’ultimo album, “Passione maledetta”, tre volte disco di platino con oltre 150.000 copie. I biglietti sono disponibili su www.ticketone.it. Tutte le info su www.fepgroup.it .
I Modà arrivano a Cagliari dopo essersi esibiti lo scorso fine settimana sul palco dello stadio San Siro a Milano per due trionfali concerti evento davanti a oltre 90.000 persone: sabato 18 (sold out) e domenica 19 (con ospiti i Pooh). Un passaggio di consegne dai Pooh e un giro d’onore fra i fan: è stata una staffetta di due ore e mezza il concerto dei Modà a San Siro. L'immagine della corsa a tappe arriva direttamente dalla band che due anni fa, al primo concerto nel Meazza, si mostrava in vesti da gladiatori e ora si presenta in chiave sportiva: nel video introduttivo i cinque componenti corrono, nuotano, pilotano una moto e un elicottero per portare un microfono a mo’ di fiaccola fino a Kekko, che fa la sua comparsa sul palco in vestaglia da pugile.
Il linguaggio dei Modà non abbandona il senso di rivalsa, ma ancora più forte fin dalle prime battute è l’affetto per il pubblico: «Noi siamo cinque coglioni qualunque resi importanti da un pubblico bellissimo», dice il frontman con proverbiale schiettezza dopo aver aperto la serata con “Ti passerà” e “Passione maledetta”, brani dall’ultima fatica discografica. Per ripagare questo debito verso i fan i Modà non si risparmiano non solo con un’esibizione precisa e potente fra acuti e assoli, ma anche con una performance di nuovo atletica lungo la passerella anulare che abbraccia gran parte del parterre, una maratona chiusa non a caso da una telecronaca di Guido Meda.
Lo spettacolo visuale è importante ma non sovrastante, e culmina in “È solo colpa mia”, quando barre luminose circondano Kekko in una foresta di led. I segmenti video, fra la dedica a Pau Donés vittorioso sul cancro per “Come un pittore”, le foto d’infanzia e adolescenza del frontman pre “Francesco” e le immagini delle vacanze in America per “California”, parlano invece del lato più umano del gruppo. Per uno stadio spesso in piedi a cantare, brani come “Tappeto di fragole”, “Cuore e vento”, “Arriverà” sono già classici, e in questo senso l’arrivo dei Pooh a metà serata è un momento di transizione generazionale tanto sul palco quanto sugli spalti.
Uniti in una superband («Siamo i Poodà», scherza Kekko), i dieci musicisti eseguono “Noi due nel mondo e nell'anima”, “Pensiero” e “Tanta voglia di lei”, in mezzo a un coro di decine di migliaia di spettatori che sancisce un’eredità pop: «Spero di poter fare la stessa cosa un giorno con i Pooh o i Modà che verranno», dice Kekko salutando gli ospiti d’onore. E tra una versione di “Che tu ci sia per sempre” cantata abbracciando una fan salita sul palco
e un medley acustico fra passato e presente, Kekko riporta l’attenzione sul pubblico, arrivando nei bis “La notte” e “Viva i romantici” a dedicare la serata alle «persone come noi, le persone normali». «Non smettete di sognare – dice – I sogni sono come la salute, quando ci sono avete tutto».