Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Far west al Cavalluccio Marino»

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2016

POETTO. L'appello dei gestori degli autobar: necessari più controlli di Polizia e Carabinieri

 

 

La denuncia: ragazzini ubriachi con l'alcol comprato al market

 

Di giorno famiglie, pensionati e studenti liceali, di notte giovani ubriachi e molesti. Il caso dei due ragazzi pestati a sangue la settimana scorsa sul lungomare quartese del Poetto ha riportato alla luce un problema che si ripete puntualmente durante l'estate anche nella parte cagliaritana. Il coprifuoco scatta alla 2, alla chiusura dei baretti, quando il sottobosco insonne si sposta nell'unica zona dove a qualsiasi ora è possibile bere una birra e mangiare un panino spendendo poco: il Cavalluccio Marino.
IL FAR WEST Chi lavora nelle paninoteche mobili del Cavalluccio Marino sa bene che basta un attimo, un'incomprensione, uno sguardo o una parola mal intesa per far scoppiare la rissa. Se poi si aggiungono i ragazzini ubriachi all'uscita dalla discoteca il rischio si amplifica a dismisura. «Sono i giovanissimi tra i 12 e i 16 anni il vero problema», sentenzia Francesco, «niente cognomi, per favore», titolare di un autobar. «Soprattutto sabato e domenica, dopo le serate a loro dedicate (tra le 17 e le 20), ne succedono di tutti i colori. Si procurano whisky, vodka o qualsiasi altro tipo di superalcolico dal market e si ubriacano: un disastro. Si devastano». Nei mattinali di Polizia e Carabinieri spesso compaiono i nomi di minorenni finiti in coma etilico al Pronto soccorso. Bastano una lavanda gastrica e un paio di giorni di ricovero per sistemare le cose. Ma i danni a lungo termine non sono calcolabili. «Domenica sera - continua il gestore della paninoteca - abbiamo assistito a una scena inquietante: un ragazzino, inseguito da centinaia di coetanei, scappava verso il mare per evitare di essere pestato. Due giorni fa, sempre giovanissimi si sono azzuffati: uno ha spaccato una bottiglia di vetro e ha minacciato gli altri. Siamo intervenuti e abbiamo riportato la calma». Cosa chiedete? «Abbiamo bisogno di gente tranquilla, qui vengono le famiglie. Ci sarebbe bisogno di più controlli da parte di Polizia e Carabinieri. Sono sicuro che sarebbero sufficienti l'auto con i lampeggianti e le divise per riportare alla ragione gli animi più bollenti».
L'ALTRO POETTO Situazione completamente diversa a pochi metri, nel lungomare Poetto appena tirato a lucido. «Mai avuto un problema legato a risse e ubriachi molesti», afferma Maria Assunta Cabras, del Palm Beach, decana dei gestori dei chioschetti. «Qualche volta volano parole grosse tra ciclisti e pedoni, ma tutto finisce lì». Stesso film a pochi metri. «Negli anni '80, con i casotti, era una giungla, ma da allora il Poetto si è ripulito», afferma Donatella Marongiu da dietro il bancone del Twist. «Tutto fila liscio anche perché non vendiamo alcolici prima di mezzogiorno. Un metodo semplice per togliersi di torno chi ubriaco vuole continuare a bere». Come tenere alla larga i clienti indesiderati lo spiega Giuseppe, dell'Iguana: «È semplicissimo, è sufficiente non vendere bottiglie di birra da 66 cl. State tranquilli che chi vuole ubriacarsi cambia zona: servirebbero troppi soldi». Tutto tranquillo anche dalle parti di Sesta Area: «L'unica precauzione è una guardia giurata quando il locale è chiuso», spiega Fernando Piras.
TELECAMERE SPENTE A sentire i gestori dei chioschi la situazione attualmente è sotto controllo. Vero è che la stagione non è ancora entrata nel vivo e qualche problema di ordine pubblico ci potrebbe essere, soprattutto di notte, quando manca il controllo sociale delle famiglie e le pattuglie delle forze dell'ordine scarseggiano. A dare una consistente mano d'aiuto le 40 telecamere installate nel lungomare. Che però, per motivi tecnici e burocratici, non sono ancora entrate in funzione. «Per il momento non consentono la trasmissione diretta, ma solo la visione delle immagini registrate», spiega Mario Delogu, comandante della Polizia municipale. Per poterle utilizzare è necessario un apposito piano per l'ordine pubblico che stabilisca i criteri per la videosorveglianza e dove realizzare il centro di controllo.
Andrea Artizzu