Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le avvocate del Comune portano l'Ente davanti al Tar

Fonte: L'Unione Sarda
14 giugno 2016

L CASO. Contestati timbro del cartellino, orari e rendimenti ma i giudici danno loro torto

 

 

La loro missione è quella difendere il Comune nei tribunali, ma questa volta sono state le tre avvocate dell'ufficio legale a trascinare l'Ente dai giudici. Genziana Farci, Carla Curreli e Francesca Frau hanno contestato davanti al Tar il regolamento approvato dalla Giunta a marzo dello scorso anno che disciplina il servizio avvocatura e i compensi legali. La sentenza, depositata nei giorni scorsi, ha dato in parte ragione al Comune (difeso dall'avvocato Elisabetta Piras) e in parte accolto le richieste delle tre dipendenti dell'ufficio legale (assistite da Giovanni Maria Lauro, Anna Ingianni e Cecilia Savona).
IL RICORSO Le tre avvocate (tutte dirigenti) contestavano che le loro mansioni non potessero essere assoggettate a vincoli d'orario né che fosse introdotta la verifica della presenza con i badge, visto che molto del loro lavoro viene svolto nei tribunali o comunque fuori dall'ufficio. Non solo. Ritenevano illegittime sia la norma sul tetto dei compensi (il regolamento stabiliva che cumulativamente non potessero superare lo stanziamento del bilancio 2013) che quella sulla verifica del rendimenti individuale da parte del Nucleo di valutazione. Contestavano, infine, che i loro compensi fossero comprensivi dell'Imposta regionale per le attività produttive (Irap).
LA SENTENZA «La giurisprudenza», ammettono i giudici, «ha affermato che l'attività degli avvocati, anche se pubblici dipendenti, è soggetta a scadenze e ritmi di lavoro che sfuggono alla potestà organizzativa delle Amministrazioni», ma nel caso specifico «il regolamento approvato dal Comune non prevede (né pretende) una rigida applicazione del sistema automatico della rilevazione delle presenze». Respinta la richiesta, così come quella sul tetto dei compensi, il Tar ha ritenuto corretta anche la norma sul Nucleo di valutazione che «non potrà in alcun modo entrare nel merito né delle consulenze rese dagli avvocati né dell'attività processuale». Accolta, invece, l'istanza sul fatto che i compensi non possono essere comprensivi di Irap.
Francesco Pinna