Rassegna Stampa

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Cagliari, il nuovo Consiglio comunale: eletti 22 uomini e 12 donne

Fonte: web sardiniapost.it
7 giugno 2016

 

Venti seggi alla coalizione di Massimo Zedda, quattordici all’opposizione. Ovvero un rapporto di 60 a 40. È questo lo schema applicato a Cagliari nel nuovo Consiglio comunale, visto che il centrosinistra ha superato il 40 per cento delle preferenze totali incassando, a garanzia della governabilità, il premio di maggioranza.

Tuttavia, non è un posto per tutti il palazzo di via Roma: a fronte delle 34 liste presentate alle Amministrative di domenica, sono solo tredici quelle che faranno il loro ingresso nell’assemblea municipale (38,23%). E questo per via degli sbarramenti, cioè una soglia minima di voti richiesta dalla legge e senza la quale non si ha diritto a occupare uno scranno, come successo ai candidati sindaco Enrico Lobina, Paolo Matta, Paolo Casu e Alberto Agus. I quattro avrebbero dovuto raccogliere almeno il 3 per cento delle preferenze totali, invece hanno oscillato tra il 2,44  e l’1,15. Ma lo stesso stop è scattato per le liste inserite in una coalizione e che non hanno superato il 2 per cento.

In base a questi meccanismi, nel centrosinistra solo Pd, Sel, Psd’Az, La Base, RossoMori e Partito dei Sardi governeranno insieme a Zedda. Fuori dai giochi, invece, Partito Comunista, Centro Democratico, Rifondazione, Upc e Cittadini per Cagliari. Discorso analogo nel cartello elettorale di Cagliari 2016 formato da quattordici liste, ma solo Forza Italia, Civica Massidda, Riformatori, Fratelli d’Italia, Popolari Sardi e Nessun Dorma hanno diritto a un seggio avendo superato il 2 per cento. Idem il Movimento Cinque Stelle.

All’interno di ogni raggruppamento la ripartizione dei posti avviene col metodo D’Hondt, un sistema che dividere i seggi proporzionalmente ai voti raccolti. Il Pd, che al centrosinistra ha portato la metà delle preferenze totali (19,24 per cento su 47,74) piazza infatti dieci consiglieri sui venti assegnati all’intera coalizione. E i più votati sono: Guido Portoghese (1.002), Fabrizio Rodin (920), Rita Polo (911), Fabrizio Marcello (884), Benedetta Iannelli (841), Matteo Lecis Cocco Ortu (801), Davide Carta (714), Giorgia Melis (656), Rosanna Mura (432) e Grazia Maria De Matteis (616).

Sel, che ha chiuso le urne al 7,84 per cento pari a quattro seggi, elegge Francesca Ghirra (1.378, la più votata in città), Matteo Massa (845), Alessio Alias (638) e Andrea Dettori (631). Col Psd’Az 7,01%) entrano in Consiglio: Gianni Chessa (1,232), Gabriella Deidda (900) e Monia Matta 480).

Un consigliere a testa per La Base (2,87%), RossoMori (2,82%) e Partito dei Sardi (2,32%): gli eletti sono rispettivamente Marzia Cillocu (399), Filippo Petrucci (287) e Roberto Tramaloni (315).

Rispetto ai quattordici seggi totali in quota minoranza, undici vanno ala coalizione di Massidda, mentre i restanti tre li prende il Movimento Cinque Stelle.

Nel dettaglio della coalizione guidata dall’ex senatore azzurro, lo stesso Piergiorgio Massidda è il primo degli eletti. Tre seggi sono assegnati invece agli azzurri di Forza Cagliari (8,16%) con Stefano Schirru (978), Loredana Lai (7379 e Alessandro Balletto (619). I Riformatori (4,44%) piazzano Pierpaolo Vargiu (787) e Giorgio Angius (451). Ma Vargiu ha già fatto sapere che lascerà lo scranno, visto l’impegno alla Camera. Al suo posto entrerà Francesco Raffaele Onnis (303).

Due seggi pure alla civica ‘Massidda sindaco’ (5,38%), dove i più votati sono stati Pierluigi Mannino (387) e Antonello Floris (358). Infine un consigliere a testa per Fratelli D’Italia (3,65%), Popolari sardi 3,18%) e Nessun Dorma (2,33%) con Alessio Mereu (643), Federico Ibba (368) e Alessandro Sorgia (591).

Sulla carta il 2 per cento di sbarramento è stato superato pure dalla lista Anno Zero, ciò che darebbe alla civica il diritto di occupare uno scranno. Ma, sempre per un calcolo matematico del metodo D’Hont,  il conteggio dei voti favorisce Forza Cagliari.

Nell’M5s la prima degli eletti è Antonietta Martinez. Con  lei entreranno in Consiglio comunale Pino Calledda (305) e Antonella Piroddi.

In questa legislatura aumenta esponenzialmente il numero delle donne elette: cinque anni fa centrarono l’obiettivo solo Francesca Ghirra (riconfermata) e Marisa Depau (non ricandidata). In questa consiliatura le consigliere sono 12, pari al 35,29 per cento.

Al. Car.
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