Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I fantastici “Percorsininterrotti” di Rosanna Rossi

Fonte: L'Unione Sarda
1 giugno 2016

VERNISSAGE. In mostra alla Galleria Comunale di Cagliari da ieri sera sino al 30 ottobre

 

 

 

 

D ove: Galleria Comunale di Cagliari, Giardini pubblici, alberi patriarchi, fiori curati e vasche con “I dormienti” di Mimmo Paladino. Quando: inaugurata ieri, fino al 30 ottobre. Cosa: una mostra di cromoterapia. Non quella fasulla dei centri di benessere. Qui, davvero, si compie un percorso che rimette a posto l'animo, che informa anche il gusto. Attraverso colore, ma anche rigore ed equilibrio: ecco le tre parole che declama una delle curatrici, Marisa Frongia, durante la conferenza stampa. Chi: beh, queste tre parole, ideale allitterazione, in Sardegna, hanno un nome e basta. Rosanna Rossi.
Pittrice che sa di essere pittrice. E grande donna, che ha saputo metabolizzare una vita più difficile di altre, più facile di altre, attraverso una ricerca nella pittura che l'ha portata fin dentro alle proprie viscere, a scoprire quale fosse il principio del colore, ad esperire che «il colore fondamentale non vive senza il suo complementare». Si scopre, questo, solo in un viaggio dell'intelligenza e della sensibilità dentro alla luce, dentro al buio. E fra tutto quello che vive fra questi due poli non così opposti. Che nell'uno possa celarsi l'altro lo fa vedere proprio questa mostra, che s'intitola “Percorsininterrotti”, ed è giusto che il titolo sia ininterrotto, in omaggio ad una donna che mai ha interrotto la sua ricerca, nemmeno quando l'adorato marito Bruno è stato colpito da un decorso di malattia verso l'immobilità (interruzione). L'amore, pure, quando è tale, è ininterrotto. La sua pittura è diventata una diversa espressione di questo.
La mostra che i Musei civici, diretti da Anna Maria Montaldo, hanno messo in piedi è parte di un programma. Il tema è: “Sotto il segno del contemporaneo”, la straordinaria stagione culturale in cui Cagliari, tra il 1965 e '75, fu punto di riferimento nazionale nella ricerca e nel campo sociale dell'arte. Rosanna Rossi, classe 1937, ne fu una delle protagoniste. Ed è giusta, questa antologica. In cui tutto, spiega Marzia Marino, altra curatrice, si riconduce alle forme geometriche. Nulla di figurativo, a parte un autoritratto, anni '50, dove c'è già tutta la sapienza del rapporto forma-colore. Come gli alberi di Piet Mondrian contenevano già le composizioni con rosso giallo e blu. Troppo poco spazio per raccontare della fascinazione che, ancora, Rosanna Rossi sa generare. Della colta messa in scena del colore e della composizione. Ci ritorniamo in un'altra puntata.
Raffaella Venturi