Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

bastione Santa Croce si veste del rosso dei vini

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2016

CASTELLO. Venerdì percorsi guidati proposti da sommelier e laboratori agroalimentari Il

 

Castello si tinge di rosso. È il colore dei vini che sarà possibile gustare al bastione Santa Croce venerdì, dopo le 18. Enogastronomia e cultura, è questo il binomio con il quale il Comune, la Regione, l'agenzia Laore, i consorzi di tutela e i più importanti viticoltori in Sardegna hanno promosso la rassegna Vinocultura - Rossi in Castello , presentata ieri a Palazzo Bacaredda. Un'iniziativa che ha coinvolto anche gli studenti dell'istituto comprensivo Satta - Spano - Manno - De Amicis.
LA SCOMMESSA A fare gli onori di casa l'assessora comunale alle Attività produttive Barbara Argiolas. «Abbiamo iniziato quattro anni fa con i Bianchi in Castello. Da due siamo passati ai rossi». Una manifestazione che valorizzerà ancor di più il centro storico cagliaritano. «È una scommessa di Cagliari, una vetrina per tutta l'Isola», afferma l'assessora. «Abbiamo scelto il bastione Santa Croce perché piccolo e accogliente per ospitare una manifestazione del genere e perché gli operatori si sono dimostrati molto disponibili. Ogni anno un tassello nuovo, perché quando si parla di vino si parla anche di turismo».
SCOPERTA DEL TERRITORIO Luigi Cau, dell'agenzia regionale Laore, ha spiegato l'importanza della manifestazione. «Rossi in Castello consente alle aziende di far conoscere non solo i loro vini, ma anche i territori in cui sono prodotti». Un ottimo strumento promozionale per 80 aziende vitivinicole sarde. Nei gazebo sistemati nella terrazza panoramica sarà possibile sorseggiare un calice divino secondo un percorso guidato elaborato da sommelier di riconosciuto livello.
SCOLARI E CIBO Nell'iniziativa sono stati coinvolti anche alcune classi della scuola elementare Satta. I piccoli avranno a disposizione alcuni laboratori per le lavorazioni artigianali di pasta fresca e formaggio. «È un progetto di percorso alimentare e conoscenza del cibo, che si coniuga bene con i progetti educativi scolastici», ha spiegato Rita Cambuli, dirigente dell'istituto.
Andrea Artizzu